Giocare al fornello fa bene al cervello: è proprio il caso di Junior Masterchef .L'edizione italiana è appena partita e ha già ottenuto dal pubblico risposte entusiaste. Sì, entusiaste è la parola giusta. Perchè vedere dei bambini dagli otto, pensate a Lavinia, la bimba dalle treccine che richiama un pò Pippi Calzelunghe, ai tredici anni muoversi con passione, talento e fantasia in cucina sfornando delizie e impiattando come chef stellati, è divertente ed emozionante. Sarà perchè sono sensibile all'argomento, amo cucinare e la maggior parte dei miei libri ha per protagonisti degli alimenti, ma i piccoli cuochi di Junior Masterchef mi sono piaciuti moltissimo. Cucinare può essere un'arte, è un linguaggio universale, un modo di comunicare e comunicarsi, che unisce popoli diversi, e specialmente, è un atto d'amore. Promuovere, anche attraverso uno spettacolo televisivo e una competizione,l'attitudine e la creatività in cucina è senza dubbio positivo.Così la penso.
E poi chi di noi è capace di preparare piatti cosi gustosi e raffinati?Filetti di cervo? Ravioli al branzino? E i nomi dei piatti? Emozioni d'autunno, abbracci di rose...Una poesia. Un'ondata di profumi che avvolge i sensi ed è condivisibile. Le ricette sono on line e possiamo divertirci a replicarle e ad assaggiare. Gli stessi chef sono rimasti sorpresi e in alcune occasioni mi sono sembrati anche coinvolti dall'amore e dall'entusiamo che i piccoli hanno dimostrato nelle loro creazioni culinarie. Continuate così bambini, giocare al fornello fa proprio bene al cuore e al cervello!
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