martedì 27 maggio 2014

I FIORI MAGICI DELL'AMORE E DELLA CREATIVITA'

La creatività e le idee  possono diventare parte di progetti sociali  e e di condivisione di emozioni, uscendo dal confine dell'opera,del quadro, del libro, della musica. Possono viaggiare nella rete dei social, diventare il colore vivace nell'arcobaleno di gente, e creare un filo sottile con i  cuori e  le anime che  la affollano.

Mi sta piacendo molto questa esperienza di crowdfunding che sto facendo con il mio team di Omero,l'osso del mistero; apre alla condivisione, alla solidarietà, all'amore.
Si percorre una nuova via, quella del sorriso e della partecipazione, a cui forse non eravamo più abituati. 
Ma si crea veramente una sorta di magia che unisce.Piano piano. Con la lentezza che porta alla consapevolezza .
E' vero i tempi sono duri, aspri.
Proprio per questo c'è bisogno di una carezza sull'anima, di dolcezza, di ridere, di giocare, di una mano nella mano.Bisogna stare uniti e credere di nuovo che tutti insieme possiamo farcela a uscire da questa crisi economica ma soprattutto di valori, che coinvolge il mondo occidentale.Forse questa è una opportunità per riscoprire  gli affetti, l'amicizia, la generosità, la solidarietà, il calore.Non sono solo parole che galleggiano nell'aria. Sono fiori profumati che se riescono a crescere nella nostra vita donano un'aroma intenso e avvolgente che ci  riempie e ci illumina.

Facciamoli crescere questi fiori, c'è solamente bisogno di innaffiarli con amore.

sabato 17 maggio 2014

SALUTE IN SPALLA : UN LIBRO PER TUTTA LA FAMIGLIA


Si parla delle ossa solo quando si rompono o ci fanno male. Come medico ortopedico e divulgatore scientifico ne ho una testimonianza diretta. Ma bisogna prendersene cura si da piccoli per stare bene da adulti e soprattutto sfatare molti malintesi che circolano sull’argomento.

Come farsi ascoltare però dai più piccoli? Le mamme e le insegnanti, mie pazienti,  mi dicono spesso che non sempre vengono ascoltate dai loro figli.
Bisognava trovare il ponte di comunicazione per sintonizzarsi con loro. La risposta è stata la “narrazione”. Il linguaggio della fiaba costituisce il percorso narrativo che apre le frontiere  all’immaginario dei bambini con un messaggio universale che crea conoscenza ed empatia, che può educare divertendo.

Ecco il motivo per cui ho chiesto a Chiara Patarino, autrice di libri per l’infanzia, di inventare e scrivere un racconto in cui i personaggi fossero proprio delle ossa in modo  da produrre un effetto simpatia. Volevamo fare qualcosa di utile per i bimbi.

 “Un osso per amico “, per traghettare i bambini in questo mondo sconosciuto e  per incominciare a sviluppare una vera e propria relazione anche se  fantastica fra i bambini e i personaggi del libro.
Così dalla fantasia di Chiara è nato Omero, l’osso della spalla sincero e appassionato di mistero e gli amici del paese di Ossicelli, reso colorato e divertente dai  bei disegni di Moai Studio.

Nel libro c’è una sostanziosa parte  divulgativa con i miei consigli per ragazzi e genitori per prendersi cura delle loro ossa e del loro benessere e prendersi quindi la “ salute in spalla.”
Ma come realizzare il libro? Vogliamo far partecipare i genitori, le associazioni, le scuole, gli specialisti e tutti quelli che hanno a cuore la cura delle ossa per una buona crescita personale. Ci piace pensare che questo sia il primo progetto portato a termine insieme a chi poi lo utilizzerà ogni giorno per migliorare la vita di un'altra persona. Un figlio, un paziente, un alunno e, perchè no, un giovane sportivo.
Ecco perchè abbiamo scelto la formula del crowdfunding per realizzare il libro, stamparlo e promuoverlo , portarlo nelle scuole, associazioni.
 Un libro che sia parte di tutti noi, come le ossa che ci sostengono per tutta la vita.

a cura di Dott. Luigi Grosso
Clicca qui per andare sulla pagina di Omero, l’osso del mistero 

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lunedì 12 maggio 2014

UN PETALO AL SAPORE DI MARE...


Oggi una fiaba al sapore di mare per chi ama donare e condividere come una canzone al chiaro di luna.
E' la prima fiaba che ho scritto anni fa...   
"Alice un giorno si alzò e decise improvvisamente di tingersi i capelli, che erano di un morbido color castagna,di giallo.Giallo come il sole,come la mimosa,i girasoli e la papaia.Voleva essere  succosa come un frutto, profumata come  un fiore,piena di calore e d’energia come il sole.Voleva volare sulla quotidianità con le ali di una farfalla appena uscita dalla crisalide,stretta ma rassicurante.Voleva percorrere l’oceano della vita con il guizzo e l’entusiasmo del delfino.Voleva……
In realtà si vestì e pettinò come tutti i giorni e stava avviandosi verso la porta per uscire quando  vide Osvaldo,il canarino di casa, dondolare a testa in giù.
“Cosa fai così,cosa succede?”gli domandò Alice.   
“Non mi sono trasformato in pipistrello – rispose Osvaldo, che aveva il dono della parola-“ ma così osservo meglio i pellicani scendere in picchiata sull’acqua per catturare il pesce.Vedo le cose dal loro verso migliore……
Alice abitava infatti in una casa in riva al mare,piena di luce e brezza marina e dal terrazzo si potevano vedere i pesci giocare tra di loro a nascondino.Durante il giorno raccoglieva conchiglie e cavallucci marini che pitturava e vendeva ai turisti e regalava ai bambini;al tramonto insegnava a ballare ai delfini.
Infatti al calar del sole la giovane donna amava cantare e ballare finchè un giorno si accorse che alcuni delfini,attirati dalla sua voce melodiosa,sembravano ascoltarla.Incominciò allora a fare piroette per attirare ancora di più la loro attenzione,e si accorse che questa volta i delfini incominciavano ad imitarne le mosse.
Incominciò così un appuntamento giornaliero che incominciava al tramonto e finiva al calare della notte,quando la luna era alta nel cielo;i delfini si avvicinavano sempre di più a terra per veder Alice danzare e ballare loro stessi.
Osvaldo,il canarino spesso si  univa a loro e disegnava nel cielo dei cerchi argentati:i delfini vi saltavano dentro con entusiasmo ed energia.
 Un giorno arrivò da lontano un pescatore di perle pieno di ricordi e di saggezza,con il viso solcato dagli anni vissuti in mare. Si sedette sulla sabbia e incominciò a suonare una lenta melodia con uno strano strumento di madreperla,che aveva trovato sulla spiaggia in uno dei suoi lunghi viaggi nell’oceano.Il suono era intenso e vibrante e ben presto una piccola folla di abitanti marini si radunò intorno al vecchio. Cavallucci azzurr,i ,pescipalla gialli e neri,polipetti guizzanti e persino piccole meduse trasparenti incominciarono a giocare a girotondo al suono della musica.  Poco dopo arrivarono i delfini che si unirono a loro con la consueta allegria.
E Alice ed Osvaldo?Ignari di tutto erano in casa a giocare a rubamazzetto: vinceva Osvaldo, tre ad uno, e già di pregustava il buon pranzetto, premio della sua vincita, quando una folata di vento spalancò la grande porta finestra che si apriva sul mare, e improvvisamente si accorsero della festa musicale che si stava svolgendo poco più in là.
“Presto,presto Osvaldo andiamo a vedere cosa succede,uniamoci ai nostri amici ”disse Alice
“Sei sicura che non sia una festa per soli pesci?” rispose Osvaldo che, preoccupato per le sue piume, non voleva essere costretto a buttarsi nel mare per un valzer all’acqua salata.
“Ma no, ma no io canterò per loro e tu mi accompagnerai con il tuo cinguettio”
E così fecero, e per tutto il giorno e la notte si sentì la voce di Alice esprimere tutta la sua gioia di vivere e l’amore per il mare.
“Grazie per avere allietato la mia musica e la mia giornata”disse il vecchio marinaio alla fanciulla.
“Ti regalo questa preziosa perla azzurra,trovata nei fondali del mar dei Caraibi,mi ha sempre portato fortuna e aiutato a trovare il mio cammino nella vita,te ne faccio dono per la tua generosità di spirito e il tuo calore e spero che sia sempre di aiuto anche per te”.E il vecchio partì…...
Alice,un po’ commossa mise la perla in una piccola conchiglia bianca che portava sempre al collo e riprese la sua vita di sempre,ma al tramonto ogni sera, quando ballava con i delfini aggiungeva una canzone per il vecchio marinaio e gliela inviava attraverso il sussurrare delle onde."

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UNA SCATOLA BLU PER UN PETALO DI SPERANZA







giovedì 8 maggio 2014

UN PETALO DI SALUTE E DI GENTILEZZA

Oggi un petalo di salute colorato di verde come la speranza.
Una storia che ci insegna come anche nei momenti più bui e disperati non bisogna smettere di  credere nella buona sorte.
Ecco i protagonisti della nostra storia: un bambino di sette anni che, cadendo, si rompe il braccio, piange, è disperato, il dolore gli sembra insopportabile.
Un padre preoccupato che lo porta al pronto soccorso del  piccolo paese dove si trova in vacanza, un medico che si trova ad affrontare in emergenza un problema delicato.
La frattura del bambino è biossea, è difficile trattarla adeguatamente per un piccolo ospedale, è necessario un intervento chirurgico
.L'ansia del padre cresce, non riesce a sopportare il pianto del bambino.
Fortunatamente il medico di guardia è ortopedico e riesce a "raddrizzare" e rimettere in linea la frattura delle due ossa  dell'avambraccio, lo fa con con molta perizia e con l'aiuto di un solo infermiere coinvolgendo anche il padre nell'operazione di pronto soccorso.
" Il bambino dovrà essere operato, ora però lo può portare più tranquillamente in città" il medico, guardava gli occhi del piccolino mentre parlava. Ora sorridevano come quelli del padre.
"Siamo stati fortunati" fu il loro commento commosso e felice mentre tornavano a casa.
Ma le sorprese non erano terminate. Appena ricoverato in ospedale per l'intervento chirurgico previsto per la stabilizzazione della frattura, il direttore del reparto si accorse che il braccio era perfettamente in asse e in ottima posizione e quindi  non era  più necessario intervenire.
Un caso di buona sanità e di fiducia nella passione di molti medici che silenziosamente e con amore si prendono cura della salute dei propri pazienti, anche se con difficoltà e poche risorse.

A cura di Dott.Luigi Grosso
www.luigigrosso.net

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UN PETALO DI SALUTE:GUARIRE E' UNA PROVA

mercoledì 7 maggio 2014

UNA SCATOLA BLU PER UN PETALO DI SPERANZA

I sogni son desideri.... oggi una fiaba per non smettere mai di illuminare la propria via con la luce della speranza....
La scatola in raso blu era lì,a portata di mano, appoggiata sulla credenza in cucina.  Lulù la osservava da tempo, facendo varie ipotesi sul contenuto.Oro e diamanti? Perle e rubini?Oppure messaggi d’amore da conservare con gelosia? O segreti microfilms?Intenta nei suoi pensieri la bambina non si accorse che Pippo,un cucciolo di labrador che sembrava un piumino di cipria,di appena tre mesi stava rosicchiando  le gambe del tavolo.
 “ Smettila,smettila,se ti vede la mamma….” Gli gridò Lulù
“Andiamo in giardino per un po’,così ti distrai…”
Ma,al loro ritorno la scatoletta era scomparsa! Lulù ebbe un tuffo al cuore:il suo tesoro era sparito nel nulla!
“Mamma hai preso tu la bella  scatoletta blu?” chiese con  ansia
“Quale scatola,non ne ho visto neanche una,non sarà,come sempre, la tua galoppante fantasia ….?”
Rispose la mamma.“Eppure non ho sognato,l’hai vista anche tu,vero Pippo?”
La  bimba si infilò allora il suo cappellino da Sherlock Holmes e incominciò le indagini…..
Ma niente,non riusciva a trovarla!
“Il mio tesoro,il mio tesoro,dov’è il mio tesoro..”gridava disperata girando per ogni angolo della casa“forse ho avuto un miraggio!” concluse amareggiata.
 Due giorni dopo però, mentre giocava a nascondino con Pippo,un raggio di sole illuminò la sala e come per incanto la scatoletta riapparve,ma solo per un attimo.Questa volta era trasparente e luminosa come l’acqua di una sorgente e sembrava che all’interno ci fossero mille bolle colorate.
Il piccolo labrador si lanciò per afferrarla,scodinzolando gioioso,ma ,proprio come una bolla,svanì nel nulla……il mistero si infittiva sempre più.
 E ancora il giorno dopo ancora il cofanetto si materializzò, di un morbido rosso fragola e scomparve di nuovo. Ormai la povera Lulù pensava  di soffrire di allucinazioni;lei e Pippo si guardavano sconsolati,non sapendo più che cosa fare.
Per qualche tempo e per brevi attimi rividero la scatolina,ora verde,ora gialla,arancio,viola.Lulù stava realmente pensando di avere una strana malattia!
Ma la mamma ,a questo punto le disse:
“Quello che tu hai visto è l’arcobaleno delle tue emozioni e dei tuoi desideri,sempre diversi e luminosi,quando saprai realmente cosa vorrai troverai  la tua scatola.”
 Per molti anni la bambina non la vide più e,ormai cresciuta, non se ne ricordava nemmeno.
Un giorno,durante uno dei suoi viaggi in un paese pieno di sole e di allegria,Lulù era una viaggiatrice curiosa e sempre pronta a scoprire nuove mete,sentì parlare di una cascata dall’acqua di smeraldo che si tuffava in un piccolo lago,e piena di curiosità e con una strana emozione,volle andare a visitare quei luoghi.
Dopo una lunga camminata in un bosco fresco e profumato,Lulù raggiunse la cascata e si tuffò in quelle acque limpide e profonde,sentendo dentro di sé una pace e un’armonia ristoratrice.
 E a quel punto la vide……Vide, dopo molto tempo, la sua scatoletta blu,scintillante  e misteriosa,che si era materializzata vicino a lei.O c’era sempre stata ed era lei che non la vedeva?
Finalmente riuscì a toccarla e ad aprirla.Per prima cosa uscirono tutte le bolle colorate,i suoi sogni,le sue emozioni, che dipinsero il cielo a pois,e dentro rimase infine una piccola casa,la sua casa,quella che aveva sempre cercato.
E così Lulù rimase lì per sempre, in quel paese pieno di sole e di allegria...

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sabato 3 maggio 2014

U PETALO DAL PROFUMO DI MARE: PALAZZO REALE DI GENOVA

PALAZZO REALE GENOVA
Oggi un petalo di storia dedicato a Palazzo Reale di Genova.
Ci siete mai stati? L'antica dimora si trova nella zona universitaria. Entrando si percepisce quasi il respiro del passato, in una cornice di luce.Un piccolo giardino disegna il cortile interno proiettato sul mare, all'interno del Palazzo il piano nobile si snoda in sale e saloni, dove stucchi dorati, velluti e arazzi esprimono l'opulenza delle antiche casate dei Balbi e e dei Durazzo.
La galleria degli Specchi in particolare unisce l'eleganza ad un effetto scenografico raffinato, con giochi di luce e di specchi mescolati con sapienza ad affreschi e sculture.Percorrendo poi le varie stanze dell'appartamento Reale si arriva al salotto del Tempio, che si affaccia sul Porto Antico di Genova con un bellissimo terrazzo.Il mare sembra entrare  nella stanza, piccola e luminosa, dove i dipinti del Tintoretto, del Piola e del Grechetto adornano le pareti. Ma la vera magia è rappresentata dall'affresco del Domenico Parodi sulla volta del soffitto: appare la Verità svelata dal tempo nella sua luminosità espressiva.In quella piccola stanza, c'è un atmosfera semplice e raccolta, ogni volta che ci sono stata mi ha dato  un'occasione per riflettere in uno spazio di pace...
La bellezza del passato è un dono da apprezzare e un'opportunità per sollevare il nostro spirito. Abbiamo tanti bellissimi  tesori artistici  in Italia. Valorizziamoli, prendiamocene cura.Anche questo è amore.
Che ne pensate? Buona domenica.

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