mercoledì 27 agosto 2014

UN PETALO ROSSO CREMISI DA REGINA

Un racconto breve, un petalo di storia che raccoglie uno stato d'animo in ebollizione. Che ne dite? Vi siete mai sentite cosi? E perchè?
Ecco il racconto:
"Stava camminando nel deserto vestita come se dovesse assistere ad una prima teatrale, indossava un vestito di seta cremisi longuette, senza maniche, scarpe alte in tinta, orecchini pendenti ed un profumo morbido, avvolgente. Camminava come una regina, a testa alta, seguendo un immaginario tappeto rosso che si srotolava al suo passaggio. Sembrava tutto vero, tangibile. Ma questa non era la realtà. Non capiva, l’avrebbe mai veramente compreso? che stava vivendo in un miraggio. Continuava quindi a procedere imperterrita rivolgendo lo sguardo intorno, sorridendo a persone immaginarie, salutando con la mano le comparse di quel suo sogno così vivido, ascoltando parole silenziose e mai pronunciate che rimbombavano tuttavia nel cuore…..
Perla si svegliò di soprassalto, sudata e tremante. Bianca e luminosa come il gioiello  di cui portava il nome, era una giovane donna di trent’anni. Sognatrice, fantasiosa, impulsiva, dolce, forse ancora acerba nei sentimenti. Si svegliò con una rabbia sorda,  travolgente. Non l’aveva mai provata prima di allora, mai aveva sentito quel groviglio di sensazioni brucianti, quella voglia di scagliarsi contro il mondo, quella forza trascinante che poteva distruggere senza pietà, senza ragione. Si spaventò moltissimo, aveva sempre vissuto emozioni più lievi, dalle tinte pastello. Quella visceralità emotiva le era estranea, incomprensibile.Cosa le stava succedendo? Cosa nascondeva il suo cuore ? Perché non riusciva a frenare quelle ondate di aggressività ruggenti che emergevano all’improvviso come un torrente in piena? Era stato forse il sogno apparentemente innocuo, seppur assurdo, a scatenare quella collera? Si alzò dal letto con un senso di oppressione. Era come se una mano gigantesca e invisibile le facesse pressione intorno alla gola, sottraendole l’aria, scivolando sempre più all’interno, comprimendole gli organi vitali. La rabbia si era tramutata in un malessere fisico che la lasciava senza forze, svuotata. Si vestì con difficoltà, con uno sforzo immenso......."

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