mercoledì 28 dicembre 2016

PICCOLO CHEF GIOCA AI FORNELLI:BUON CAPODANNO

Oggi una fiaba in cucina in attesa di Capodanno!

Era diverso tempo che Fagiolino si cimentava da piccolo cuoco,o meglio, chef, come si usa dire  oggi. Era  sempre stato un bongustaio, e sin  da quando aveva pochissimi anni  gli piaceva pasticciare in cucina guardando la mamma. Poi questa passione era cresciuta, alimentata anche da quello che vedeva in televisione e da tutti quei bambini suoi coetanei che incominciavano a gareggiare fra di loro a suon di padelle. Sembravano divertirsi un mondo!
“ Giocare con il fornello fa bene al cervello” era diventato ormai il suo motto. Anche perchè mentre cucinava gli piaceva canticchiare le ricette in rima.E così quel giorno avrebbe preparato una cosa semplice, ma gustosa e soprattutto deliziosa. A casa c’era la sua amica Martina, l’amica del cuore e non voleva fare brutta figura, anzi aveva deciso di prenderla per la gola!
Ecco la sua ricetta rap:

Prendi delle fragole
rosse e saporite,
sai quanto da tutti
siano sempre gradite
dopo averle lavate
e asciugate con cura
sciogli della cioccolata
fondente e scura
poi tuffaci le fragole 
a una a una
infilandone su uno spiedino
sottile e carino
mettile  in frigo a raffreddare
e poi non ti resta che
incominciare ad assaggiare
questo dolce fresco e
assai goloso che si
prepara velocemente
ma si gusta lentamente….

Quella sera quando portò in tavolo il grande vassoio colmo di fragole al cioccolato al ritmo  della sua ricetta rap vide gli occhi di Martina  spalancarsi di meraviglia.
“Ohhh” esclamò lei .
Poi lo abbracciò.Non l’aveva mai fatto così con calore. Fagiolino capì che aveva fatto centro. Era diventato il suo eroe, con pochi tocchi di mestolo e cioccolato.

 “Stare al fornello fa bene al cervello”. Il suo motto funzionava davvero bene.
Buon anno nuovo :)

martedì 6 dicembre 2016

RADIO CUORE PER ASCOLTARE NEL SILENZIO


Era una giornata luminosa.  La mamma aveva proposto a Fagiolino una passeggiata nel bosco. Nel loro bosco, il bosco “magico”, come l’avevano chiamato. Lì dove, per la prima volta, la mamma aveva sentito parlare il suo bimbo ancora nella pancia. Era il loro segreto, che custodivano gelosamente. Non era molto lontano della città e l’avevano raggiunto facilmente. Avevano incominciato a camminare immersi nel verde. In silenzio, si tenevano la mano. Intorno pace e profumo di erba. Sembrava di essere in una fiaba, tanto era tutto perfetto, si aspettavano di veder sbucare da un momento all’altro i sette nani di Biancaneve!
Fagiolino ad un certo punto sbottò:”Quanto silenzio! Mi mancano i clacson delle macchine, le risate dei compagni, anche le urla dei cuginetti. Insomma un po’ di rumore!”
La mamma sorrise “ Sediamoci qui” e indicò una grande quercia.
“Ascolta la natura” aggiunse poi.
” Concentrati”
Il bambino seguì il suo consiglio e a poco a poco incominciò a sentire i piccoli rumori del bosco: il brusio delle api, la sinfonia del vento che giocava con gli alberi, gli scoiattoli che saltellavano sui rami.Persino le formiche  mormoravano fra di loro con una vocina sottile sottile; gli sembrava quasi di capire quello che dicevano:
“C’è una grossa briciola laggiù, andiamo a prenderla.”Incitava una simpatica formica.
Un leprotto passò rapido muovendo le lunghe orecchie, dietro di lui una coniglietta paffuta.
“ Sono più veloce di Speedy Gonzales” si vantava saltellando contento.
Ascoltando con attenzione il silenzio si era trasformato in mille voci.
“Parla poco, ascolta assai e giammai tu fallirai”gli cinguettò un uccellino all’orecchio.
Fagiolino era stupefatto. Come aveva fatto a comprenderli? Era forse passata di lì la sua amica Fata Turchina che gli aveva dato una mano?  Aveva imparato una cosa nuova, questo era evidente anche a lui.
La mamma gli era rimasta accanto, seduta sotto l’albero. Con gli occhi chiusi anche lei aveva ascoltato le parole piene di magia che provenivano dal bosco. Il tintinnare delle fragoline, rosse e profumate, che sussurravano all’ombra di un grande cespuglio, lo sbadiglio delle campanule azzurre accarezzate dal vento; la musica della natura la sorprendeva sempre.
.Quando aprì gli occhi vide Fagiolino che la guardava colmo di stupore.
 “Mamma, mamma  sai cosa è successo? "e raccontò quello che aveva sentito.
“ Ti dirò un piccolo segreto” rispose lei “ non si ascolta solamente con le orecchie ma anche con il cuore. E quando ti sintonizzi su questo speciale canale riesci a percepire le cose più vere”.
Ritornarono a casa pieni della musica delle voci del bosco.Fagiolino  incominciò ad ascoltare spesso “radio cuore”, lasciò aperto il canale delle emozioni e imparò a capire anche il miagolio della sua gattina Pallina!
Ma non abbandonò mai l’dea che accanto a sé vegliava una piccola fata dalle mille sfumature azzurre  come il cielo.


martedì 29 novembre 2016

IL TORNEO Al CASTELLO DI NEVE


BRRRR che freddo che fa, eccoci allora con una fiaba nella neve!

Nevicava, nevicava.Fagiolino era sdraiato sul divano in soggiorno e guardava sonnecchioso i grandi fiocchi bianchi scendere dal cielo. C’era silenzio intorno. All’improvviso si accorse che qualcosa di strano stava accadendo: sembrava quasi che il grande pupazzo di neve che aveva costruito in giardino si stesse muovendo!
“Impossibile” 
Eppure vide  proprio  che gli strizzava l’occhio e gli faceva un cenno di saluto con la mano come per dirgli: “Dai prova a prendermi!”.
Partì quindi come un razzo sullo slittino del bambino.
Fagiolino,che amava le sfide,senza neanche pensarci troppo, uscì di casa, e via all’inseguimento! Percorsero così boschi e vallate sulla neve soffice e ovattata, finchè  finalmente il bambino riuscì a raggiungere il velocissimo pupazzo.
Ma appena si avvicinò per toccarlo sentì una voce profonda che dall’alto di una rupe diceva:
 “Bravo, hai superato con coraggio la prova”.
Era il Gran Saggio che abitava nel Castello di ghiaccio  azzurro lassù sulla vetta più alta.
“Come premio per la tua bravura sei invitato al Torneo Invernale della Palla di Neve che si svolgerà domani al mio Castello, sarai l’ospite d’onore” continuò il Gran Saggio “Portati i pattini, lassù“ e indicò il maestoso castello “è tutto di ghiaccio “
“Ti guiderà il tuo bianco amico che ti ha condotto fino a qui, ti aspettiamo, non tardare” e scomparve improvvisamente dalla vista.
Fagiolino, si stropicciò gli occhi: che avesse solamente sognato? Ma no, il pupazzo di neve era lì che lo aspettava per la via di ritorno, era tutto vero!
Il giorno dopo arrivarono puntuali al Castello. Era veramente magnifico, vastissimo e per la verità un po’ freddino. Infatti enormi stalattiti facevano da lampadari e le stanze erano collegate fra di loro da rapide piste da bob. Piccoli pinguini scivolavano da una parte all’altra della dimora su monopattini d’argento, in mille faccende affaccendati! Veramente divertente!
Nella sala principale, grande come uno stadio , si svolgeva il Torneo Invernale della Palla di Neve.
  Nel centro della stanza vuota c’era il palco per la Giuria.
“Ma chi sono i partecipanti? ” si chiedeva Fagiolino.
Mentre così pensava apparve il Signore del Castello che rivolgendosi al bambino disse:
“ Finalmente sei arrivato, sarai tu come ospite d’onore  a premiare il vincitore”
“Io? Proprio io?” esclamò stupito il bambino.
“Sì, proprio tu, ma ad una condizione; per regolamento del Torneo non potrai parlare ai partecipanti se non quando saranno tutti entrati nella sala per il saluto,  sarai quindi bendato fino a quel momento. Accetti?” rispose il Gran Saggio.
Fagiolino ci pensò un po’ su e poi accettò. Non poteva vedere niente ma dopo poco, cominciò a sentire un certo tramestio e qualche risatina. Infine il silenzio. Non volava una mosca. Voleva gridare, sapere cosa stava succedendo, non ne poteva più era troppo curioso. Ma resistette a non parlare e dopo un tempo che gli parve interminabile venne liberato dalla benda.
“ Te lo sei meritato ”udì esclamare in coro.
Fu così che vide tutti i suoi amici, i genitori, la maestra, persino il suo adorato gatto e gli abitanti della dimora di ghiaccio muniti di pattini e con bellissime ceste piene di palle di neve, riuniti nella sala che cantavano festosi: “Tanti auguri a te, tanti auguri a te”. Preso dal mistero del Castello si era dimenticato che quello era il giorno del suo compleanno!!! Gli avevano fatto un bellissimo regalo, una vera festa a sorpresa. Evviva!
Fagiolino si svegliò di soprassalto: era stato solo un sogno. Peccato. Ma una cosa aveva imparato:il silenzio è d’oro,aveva ragione la mamma a dirglielo spesso.

Poi uscì con gli amici nella neve soffice come panna e per tutta la giornata volarono palle di neve!

lunedì 14 novembre 2016

UN GERMOGLIO NEL CUORE PUO' DIVENTARE UN FIORE :LA FIABA DI FAGIOLINO CONTINUA

Gli anni erano passati e Fagiolino, uscito dalla pancia della mamma, era ormai cresciuto. Si era trasformato in un bimbo vivace, affettuoso e pieno di curiosità. Aveva appena sette anni ma era già affascinato dalle tante  domande che affollavano il suo universo  ogni giorno.  
 Questo era il suo motto  “ Non dar nulla per scontato,il mondo è grande e va esplorato”.
Leggeva tantissimo ed era appassionato delle fiabe del passato, le trovava più carezzevoli e gustose. Era diventato grande a pane e Cappuccetto rosso! Inutile dire che era un fan della “Fata Turchina” e se non fosse stato troppo piccolo per farlo, avrebbe già aperto un gruppo per lei su Facebook! Quante volte aveva letto Pinocchio e l’aveva ammirata così dolce  e gentile, sempre pronta a dare un aiuto.
Ma non esistevano più persone così? Era solo una fiaba?
Guardandosi intorno poteva vedere gli adulti , e anche qualche bambino, sempre arrabbiati e scorbutici come se mangiassero in continuazione limoni acerbi e senza zucchero! Bisognava trovare un antidoto all’asprezza prima che il mondo perdesse tutto il suo miele! Che fare? Far addormentare tutti in una stanza al sapor di panna e cioccolato? 
Forse durante la notte tutta quella dolcezza si sarebbe riversata nel cuore dei dormienti con un effetto “tenerezza” al mattino!
“Fata Turchina aiutaci tu”la chiamò un giorno con il pensiero Fagiolino
Si concentrò e la gattina Pallina, sorniona e batuffolosa, si accoccolò vicino a lui facendo le fusa.Questa volta non le tirò la coda come faceva sempre. Anche lui doveva fare un piccolo sforzo, essere più gentile e comprensivo, questo lo aveva capito.
 “Un germoglio nel cuore diventa un fiore” sentì sussurrare nell’aria profumata di vaniglia. C’era qualcuno accanto a lui o aveva solamente sognato?
Il giorno dopo portò a scuola due bei mazzi di fiori di campo. Li aveva raccolti in giardino. Uno era per la maestra che lo ringraziò con un sorriso.
Ne aveva anche per per i compagni a cui donò un fiore per ciascuno. Qualcuno ridacchiò, volò qualche battutina, una bimba se lo mise fra i capelli  ma il gesto era piaciuto. Tanto più che era arrivato inaspettatamente. Non era il compleanno di nessuno, nessuna ricorrenza da festeggiare. E tantomeno aveva chiesto qualche cosa in cambio. Caramelle, figurine o un giro di gioco sulla playstation. Era stato solo un pensiero gentile.
Francesca, la sua amica e compagna di banco gli scoccò un bacio sulla guancia. Fagiolino arrossì, l’aveva fatto davanti a tutti! Ma il suo cuore sorrise.
“ Non dar nulla per scontato, sii grato a chi a suo modo ha dato” poteva essere il suo nuovo motto.
L’aria profumava di nuovo di vaniglia e cioccolato. Che fosse passata da lì la Fata Turchina? Forse è proprio lei  la fata che ci aiuta a far germogliare nel cuore il fiore della gentilezza e dell’amore. Non bisogna farla volar via.

Hei bimbo,dico a te , l’hai poi incontrata la tua Fata Turchina?

domenica 30 ottobre 2016

LIBRIAMOCIASCUOLA E ICWA: IL GUSTO DI LEGGERE E SCRIVERE


“La lettura ci porta nel cuore e nella mente dello scrittore e ci fa conoscere nuovi mondi.” 
Così, giovedì 27 ottobre, abbiamo iniziato l’incontro promosso da Libriamociscuola e ICWA ( Associazione Italiana scrittori per Ragazzi) con i bambini e le insegnanti della terza A, B e Quinta D della Scuola Primaria 4 circolo di  Viale Maria Teresa di Savoia di Napoli. Quattro ore insieme con bambini festosi con il gusto di leggere e insegnanti pieni di entusiasmo che mi hanno accolto con affetto.
Siamo partiti proprio da una golosità letteraria che avrebbe suscitato l’acquolina in bocca a lettori di qualsiasi età: La fabbrica di cioccolato di R. Dahl.

“Come nascono le storie?”
I bambini erano curiosi e mi hanno sommersa di domande.

“Parliamo anche di scrittura, scriviamone una anche noi, di storia,  tutti insieme”.
Questa la richiesta delle insegnanti. 

Mi raccontano le loro difficoltà, i bambini oggi sono molto veloci e intuitivi nella comprensione di temi anche complessi, ma svogliati nell’esprimere i loro pensieri con la scrittura. L’abitudine ai giochi multimediali e ai device  ha come conseguenza anche una perdita di attitudine alla riflessione  e  addirittura alla consequenzialità degli eventi. La lettura apre la porta alla fantasia e può creare un percorso di crescita e anche  di sviluppo di nuove idee.

Così abbiamo iniziato tutti insieme “ una storia nella storia al profumo di cioccolato” con la promessa di rivederci per Natale con i racconti creati dai bambini.

“ La giornata di oggi è stata un bagno nella fantasia e ci siamo sentiti volare veloci sulle nuvole”. 
I piccoli studenti mi hanno salutato con questa frase sulla lavagna  e mi sono sentita felice perchè con queste iniziative cerchiamo di costruire ponti nelle scuole per stimolare la lettura e come Pollicino seminiamo briciole di conoscenza …
Un ringraziamento al Preside  Dott. Giovanni Del Villano e alle insegnanti Maria, Odette, Silvana, Luisa, Elisabetta, Rosita, Monica e Paola.



mercoledì 19 ottobre 2016

IN CHE FAVOLA SONO CAPITATO? FAGIOLINO E LA FATA TURCHINA


Di Chiara Patarino

C’era una volta una giovane mamma di nome Carolina.Veramente non era ancora mamma perché il bambino,che chiameremo Fagiolino,era ancora nella sua pancia.Fagiolino era però molto curioso e seguiva con attenzione quello che succedeva fuori nel mondo.

Un giorno Carolina,mentre sorseggiava con golosità un latte e menta nella piacevole calura estiva,
sentì una vocina che le diceva:”Non nascerò mica con una voglia di menta in mezzo al naso?”.
Ovviamente pensò subito ad uno scherzo di qualcuno che voleva farle paura,ma ci voleva ben altro!
Comunque si guardò intorno ma non vide nessuno; e ancora la voce “Non nascerò mica con una voglia di menta sulla fronte?”

“Insomma,basta con gli scherzi di cattivo gusto,chiunque tu sia fatti vedere!”esclamò la ragazza un po’ seccata.
“Non posso uscire adesso,anche se vorrei !Sono ancora dentro alla tua pancia ma vedo il mondo con i tuoi occhi,sono Fagiolino il tuo bambino!”

“ Ma i bambini dentro la pancia non parlano,non vedono!
“Questo è quello che pensate voi” rispose sdegnato Fagiolino “il fatto è che siamo un po’ spaventati da quello che succede all’esterno,preferiamo starcene nella nostra quiete,in questo azzurro senza tempo,nel marsupio delle nostre mamme!”.

“ E tu allora?”-chiese Carolina
“Io voglio accompagnarti in questo viaggio,sarò la tua voce amica,il tuo folletto birichino,prima o poi mi rifarò vivo” rispose Fagiolino.

Per un po’ però non si fece sentire,anche se talvolta la giovane donna sentiva dei brontolii sospetti.

Finchè un giorno ,dopo un violento acquazzone,Carolina andò a fare una passeggiata nel bosco vicino,accompagnata dal  suo simpatico cane Pippo. E fu lì, in una radura piena di luce e di profumo mentre in lontananza nel cielo si disegnava  un gigantesco arcobaleno,che lo udì ancora.

“ Che bel quadro,tutto colorato,chi è il pittore?”esclamò estasiato Fagiolino guardando l’arcobaleno..
“ Sono mille goccioline d’acqua  che giocando con la luce del sole colorano il cielo” rispose ridendo Carolina “giallo, rosso, arancio, rosa, verde, viola,blu . Esprimono tutta la gioia della natura che rinasce dopo la tempesta”.
“E questo profumo che riempi l’aria cos’è?”
“E’l’erba bagnata, sono i fiori di primavera, le fragoline del bosco.”

Fagiolino ci pensò un po’ su e dopo un po’ disse:
”Ma è possibile che in questo bosco sia tutto bello e tranquillo? Non c’è, che ne so,un grosso lupo cattivo che digrigna i denti,una casa incantata con la strega cattiva,un castello magico  con l’orco che mangia i bambini….Ma che favola è questa in cui sono capitato!”

Carolina rise ancora “Mi spiace deluderti,anche qui ci sono pericoli e problemi,ma c’è anche tanta bellezza,tanto amore,tanta gioia;mio caro bambino sei capitato nella favola  della vita!”



“Quindi non vedrò nessuna zucca fatata  trasportata da topolini,né potrò assaggiare la mela di Biancaneve e giocare con il magico pesciolino d’oro?”

“Potrai fare tutto questo e ancora di più,la tua fantasia ti porterà dove vorrai,sarà il tuo tappeto volante in mille viaggi d’incanto,ma poi tornerai qui in questo bosco di smeraldo,nel tuo paese fra la tua gente,alla tua vita”.

“E la fata Turchina?”
“Prima o poi troviamo tutti la nostra Fata Turchina,basta saperla riconoscere;non preoccuparti anche tu la incontrerai”rispose con dolcezza Carolina.

Dopo qualche mese Fagiolino nacque, poi crebbe e col tempo si trasferì a Parigi dove divenne uno stilista di fama internazionale, noto per i suoi bellissimi abiti azzurri.
Ma un dubbio ci è sempre rimasto:che in ogni donna che rendeva più  bella con le sue creazioni non cercasse sempre la sua Fata Turchina?








venerdì 30 settembre 2016

Quando magia fa rima con poesia, il percorso di Harry Potter



Cosa fa rima con magia? Cosa ci evoca nella mente? 
Una risposta immediata potrebbe essere il potere. Il potere di trasformare la realtà secondo i propri desideri. Pratiche magiche, oscurità, dominio. Potenza e prevaricazione. E’ opinione comune, per lo più.
E la poesia, che c’entra? 
La poesia nel cuore, la poesia dei sentimenti è per me il vero  incantesimo energetico che conduce a trasformare la realtà nei nostri sogni. Sono in buona compagnia in questo pensiero che rimbalza luminoso, dalla fisica quantistica alla coscienza e pratica spirituale fino  alla letteratura…dove magia fa rima con fantasia.
Ed eccoci a Harry Potter, il mago più amato del nostro secolo. 
Nell’ultimo appassionante libro che ha il ritmo della  sceneggiatura teatrale, scritta a tre mani, la Rowling scava nella magia delle emozioni più profonde e nascoste, umane e imperfette. 
Il filo narrativo è intessuto non solo di magia, di pozioni sorprendenti e di bacchette magiche potenti, di profezie del passato che si intrecciano con il futuro, ma anche e soprattutto di gocce di poesia e della forza prorompente dell’amore. Ecco perché mi è piaciuto moltissimo. L’ho letto tutto d’un fiato e mi ha ammaliato. 
Non svelerò né trama,né finale perché bisogna gustarlo sprofondati nel divano seguendo l’incanto di un dialogo veloce e fresco che crea  quasi dipendenza.

Un libro per giovani di età e per adulti giovani nell’anima, che amano sognare. 
Un libro che condivide con milioni di lettori nel mondo l’idea che l’incantesimo più potente sia la voce del cuore…That’s magic.
Consigliato? Assolutamente sì.


martedì 20 settembre 2016

PAROLA D'ORDINE:CONDIVISIONE

Pierino a Giovanni.
" Che bello il tuo monopattino, mi fai fare un giro?"
" No, è mio!"
" Eddai, solo un giro..."
"No e poi no!"
"Uffa!"
Pierino a Mariella.
" Che bello il tuo monopattino. me lo presti?"
" Sì , ma si chiama come te Pietro e ritorna presto indietro"scherza la bambina.
Pierino ritorna con il monopattino.
" E questa è per te! Grazie"
E le porge una pianta di fragoline.
"Che cos'è?"
" Un dono."
" Per me?" Mariella è piccola ma arrossisce e le gote diventano dello stesso colore dei frutti.
I due bambini tornano a casa insieme, tenendosi per mano.
Giovanni li scruta e li segue, da lontano.
Le fragoline, Mariella,le ha piantate e con il tempo sono cresciute...
" Che buone".
Quel dono è stato poi condiviso, si è moltiplicato, anche il piccolo Giovanni ha poi mangiato quelle fragoline...
La generosità è un dono da coltivare sin da piccoli, gira in tondo come il mondo, prima o poi un gesto generoso torna indietro anche se, talvolta, da mani diverse da chi ha ricevuto.
Partecipare, concordare, condividere.
Parole d'ordine per questo millennio, dove le diseguaglianze sono acuite e la globalizzazione mette in contato i popoli ma non unisce.
Continuiamo a piantare fiori nel deserto delle emozioni...con amore.

martedì 30 agosto 2016

DUE CUORI NELLO STESSO MARE


Oggi parliamo di amore con due cuori che danzano nello stesso mare...

Lui e Lei si guardano, si ascoltano, si baciano, si accarezzano, giocano con le onde delle emozioni.
"Ma cosa penserà veramente Lei, quanto mi ama?"
Lui pensa e si tormenta con un pensiero inespresso che non vuole rivelare per pudore, per discrezione, per la sua indole un pò schiva.

L'amore spesso pone degli interrogativi e mette a nudo timori ed un'aspettativa di coinvolgimento completo e totale della persona amata.
Lei lo guardava, pareva comprendere la sua tacita richiesta

Questa volta era veramente innamorata. Per la prima volta in maniera così intesa fino all'anima. Aveva amato ed era stata molto amata, ma con sfumature differenti.
C'era stato per molti anni il colore dell'amore affetto, di un rosso tenero e delicato, che rimaneva però in superficie senza riuscire a penetrare negli strati più intimi. Ora il sentimento era profondo e avvolgente. Era entrato nel cuore con un tono rosso rubino, dove la passione non si esprimeva solo nell'attrazione fisica, rosso fuoco, ma entrava ancora più interiormente nelle pieghe della mente, scorreva dentro di lei con una tonalità più intensa, carica di color vermiglio, rubino appunto, il colore del sangue,il colore della vita.
Era successo tutto a poco a poco, senza che lei se ne accorgesse, come se avesse semplicemente aperta la porta del cuore, rimanendo poi sommersa da un'ondata di emozioni che l'avevano stupita e turbata.
C'era in Lei un angolo celato, uno scrigno riservato di pensieri ed emozioni che aveva sempre protetto con cura.  Però Lui era riuscito ad  entrarci senza forzare, sembrava che stesse lì ad aspettarla sornione, con un sorriso stampato sul volto.
Aveva la sensazione che volesse avvolgerla con il suo spirito raffinato,con la sua intelligenza lucida, che penetrava e scandagliava i suoi pensieri.Avevano un tessuto comune di affinità. E  ballavanoe al ritmo della poesia dell'amore, due cuori  nello stesso mare.
"Ti amo" disse Lei.
Non era necessario dire altro, la voce del cuore canta la sua canzone in silenzio...

Tratto da " Nodi e Misteri"- Chiara Patarino

giovedì 11 agosto 2016

VORREI NASCERE GATTO


Vorrei nascere gatto.
Miagolare e  fare la fusa
arrampicarmi sugli alberi e correre in cerca di farfalle
accoccolarmi negli angoli più caldi e nascosti e  dormire sotto le stelle
poltrire nella calura e sentire il solletico del venticello in primavera
guardare il mondo con occhi e sornioni e arrotolarmi come un manicotto di peluche
giocare con un filo di lana rossa e stiracchiarmi sul divano
entrare in una bolla di sapone con il sapore di  mare in bocca
inseguire le foglie che cadono e lanciarsi dai tetti
guardare la luna e rincorrere le stelle
sprofondare nel cuscino e ascoltare la melodia delle cicale d'estate
assaporare la magia di piccoli momenti con la lentezza di chi sa che il tempo scorre
e si sbriciola in granelli di polvere d'arcobaleno
solo se li guardi con la luce dell'incanto...

Buon ferragosto con un pizzico di poesia












lunedì 18 luglio 2016

L' ANGELO SIAMO NOI, POSSIAMO ESSERLO.




L' angelo siamo noi, possiamo esserlo,ogni giorno possiamo accendere una luce, con un pensiero positivo, un gesto d'amore e di amicizia, basta veramente poco per sintonizzarci sull'onda della gentilezza e amorevolezza.
L'alternativa è cedere al'ondata di odio,che sta spazzando il mondo da est a ovest e che in questa ultima settimana ha sconvolto il nostro animo.
L'antidoto c'è, è semplice, così semplice da essere banale. Amore dentro è amore fuori, bellezza dentro è bellezza fuori.Ma non basta.
Serve anche giustizia sociale, e tanta, perchè le radici dell'odio si nutrono delle gocce amare dei soprusi, delle discriminazioni e dei pregiudizi.
Vogliamo veramente che il mondo e questa bellezza sconfinata sulla terra, cessi di esistere?
Le stelle da lassù piangono...
Incominciamo a cantare la canzone della luce, del sole, dell'unione.Tutti insieme, ce la possiamo fare.  
E ancora coltiviamo l'arte,la bellezza,la musica per combattere la barbarie, germogli da coltivare sin da piccoli per nutrire gli animi di sensibilità, messaggi di luce che volano nel cielo...

mercoledì 29 giugno 2016

GOCCE DI POESIA DALLA TAZZINA DI CAFFE'

Via Chiaia  a Napoli. Botteghe, pizzerie, gelati, odori, sapori,colori.Caffè, bar, tanti, che raccolgono le storie dei passanti, voci che raccontano frammenti di vita, emozioni, passioni, dolori.Pennellate di parole che prendono forma e rimbalzano nella via aspettando di essere ascoltate.

Eccone una, raccolta come una piuma soffice e leggera al vento...   

Vorrei essere un coriandolo fra i coriandoli
e posarmi con una carezza sui tuoi capelli
vorrei essere un gabbiano
 e fluire senza tempo e senza meta
in un mondo di pace e di armonia

E ancora un'altra piuma , una cantilena dolce come una canzone che sento uscire dal bar Monterey, dovesi sorseggia il caffè accompagnati dall'animo poetico di Luciano al bancone

Aspetterò perché la vita detta i tempi 
riflettero' perché è sinonimo di saggezza
Guarderò il mare perché lenisce le mie ferite
Osservero' la luna e scriverò i miei pensieri...

Gocce di una  musica interiore che ha bisogno di essere ascoltata e che trova spazio per uscire ...anche dalla tazzina di un caffè.
Diamo ascolto alla nostra voce interiore, alla poesia che esce dal cuore, comunque e dovunque, ci porterà nel nostro luogo più intimo e in un giardino profumato da coltivare con cura. Sempre.




giovedì 23 giugno 2016

NELLA GIORNATA DEGLI ABBRACCI L'ELOGIO DELLA COCCOLA


Nella giornata mondiale degli abbracci dedichiamo due parole a questo argomento che sembrerebbe scontato. Riflettiamo insieme: quanto tempo dedichiamo ad una coccola per noi stessi, per gli amici, per le persone che amiamo?
Siamo sinceri,ammettiamolo, poco, troppo poco. E allora oggi  dedichiamo dieci minuti del nostro tempo prezioso a noi stessi. Incominciamo con abbracciarci, sì, proprio così, abbracciamoci per sentire il nostro calore, il nostro profumo. Primo step.
Poi guardiamoci intorno, cerchiamo la bellezza. Un fiore, una nuvola che spunta all'improvviso, un vestito colorato, un viso simpatico, qualche cosa che ci avvolga e ci faccia sentire accolti. Come si fa nel traffico e con lo stress di ogni giorno? Si può, basta volerlo, facciamolo diventare un'abitudine.
Ancora uno step.
La musica, ascoltiamola  non solo con le cuffie ma cerchiamo la musica nel nostro mondo. I gabbiani, una foglia che scivola, il vento. Non è facile è vero, siamo bombardati da suoni ostili  ... e se incominciassimo ad ascoltare la nostra musica? Quella che nasce dentro di noi...?Ognuno ha la sua musica, ognuno ascolta la propria musica.
Sei rockettaro o rapper?Classico, operistico melomane?
Ancora uno step, una coccola di gusto: un gelato, un caffè,un frutto succoso, un bocconcino delizioso, il sapore che ci avvolge con energia positiva, un colore  frizzante nella giornata.
E ancora un respiro lento, lungo, i battiti del cuore rallentano, la senti una sensazione di pace?
 Come ti senti ora? Un pò meglio?
Una coccola e un abbraccio al giorno per incominciare ad amarci di più.
Namaste: Onoro il luogo in te in cui dimora l'universo, onoro il luogo in te che è luce, amore, pace...

mercoledì 8 giugno 2016

MAURIZIO CROZZA A NAPOLI COME TOTO'

Esilarante, scoppiettante, coinvolgente: Maurizio Crozza a Napoli con il suo spettacolo itinerante in tutta Italia ha fatto en plein. Il teatro Palapartenope era stracolmo e il pubblico caloroso aperto all'applauso e al sorriso,oltre che alla risata.
I suoi mille volti ci fanno divertire ma anche e soprattutto, riflettere. Maurizio,  come fossimo dei bambini proprio nel paese delle meraviglie, ci porta per mano e solleva il velo sul palcoscenico della politica italiana con un' ironia irresistibile e saggia. Scopriamo così che di meraviglie non ce ne sono poi molte e ci sveglia da un torpore illusorio in cui ci talvolta ci avvolgiamo come fosse una copertina di Linus.
Ma la cosa che mi piace maggiormente è che c'è calore e amore nelle sue gag, pur pungenti e dissacranti, c'è analisi critica ma non livore e rivela così la sua anima, che rimane gentile. Ha un tale consenso fra la gente che potrebbe fondare anche lui un movimento, ma chi ci accompagnerebbe con tale allegria in questo percorso di consapevolezza del mondo quotidiano?

Grazie Maurizio Crozza, sei entrato nel cuore dei napoletani come Totò perchè la tua comicità è  irresistibile e senza tempo come quella del principe delle risate.


mercoledì 25 maggio 2016

IL RACCONTO PER L'INFANZIA PER COMUNICARE ALLA FAMIGLIA

TINO IL CIOCCOLATINO A TEATRO A ISCHIA

Perchè nelle tue storie c'è sempre l'amore?
Tino il cioccolatino e la caramella Nugabella, Omero l'ossetto e Costoletta, Camillo fusillo e Isotta?
Mi chiede più di un bambino durante le numerose presentazioni nelle scuole,nelle librerie e nei festival in tutta Italia, Napoli, Milano, Torino, Roma ?

Che ci azzecca un cioccolatino, un fusillo, un ossetto, un'oliva, tutti personaggi dei miei libri con l'amicizia, la solidarietà, l'amore,la gentilezza?

Ottima domanda che mi fa anche capire che ho centrato l'obbiettivo
Perchè il sentimento di affettività' è come una pianta ombrosa che ci nutre con i suoi frutti succosi, e non possiamo farne a meno, ma bisogna anche crederci per farlo crescere, e bisogna curare questo seme pronto a germogliare dentro di noi sin da piccoli...
Il racconto può essere un utile e potente strumento di comunicazione e sensibilizzazione per infanzia e famiglia. Infatti la creatività espressa in racconti e  fiabe, ma anche in eventi teatrali e attraverso i supporti digitali, attiva l'immaginario del bambino e crea quell'effetto di coinvolgimento empatico necessario per sintonizzarsi con il suo mondo e creare poi un canale d’ascolto efficace. Ed è proprio questo il punto: il bambino così ascolta, apprende, si coinvolge, ricorda.Si attiva una vera e propria relazione, anche se fantastica, con i personaggi del libro che li traghetta in un mondo di emozioni e di conoscenza.

Attraverso la letteratura per l’infanzia si può influire sugli aspetti culturali e sociali discriminanti, parlando ai bambini che poi cresceranno. Si inviano dei messaggi che possono essere talmente interiorizzati da diventare fondamentali. Piccole luci che riscaldano e illuminano il proprio universo, un cielo stellato che riempie il buio. L’interiorizzazione attiva un atteggiamento di rispetto e amore nei confronti delle cose e delle persone che gli adulti hanno un po’ smarrito. È molto profondo il cambiamento che c’è stato in questi anni: spesso l’esteriorizzazione ha assunto la guida delle nostre vite. 

Dobbiamo attivare una riconversione partendo proprio dai bambini. Ad esempio nei miei libri i personaggi escono dai guai con l’intelligenza e non con le maniere forti. Per questo, i videogiochi o i cartoons violenti possono essere pericolosi. I più piccoli non devono pensare che la violenza sia la realtà e una qualità da coltivare. Trovo che questo aspetto sia fondamentale , attraverso la lettura i piccoli lettori possono sviluppare nuove idee e gli si aprono mondi diversi che possono incidere  anche sui  comportamenti. E non si arriva solo ai bambini ma anche ai genitori che accompagnano i piccini nella lettura quando sono ancora piccoli, nella fascia delle elementari.E che si ritrovano a loro volta a rivestire i panni dei loro figli e  a rivivere il colore un'infanzia ormai dimenticata. 
Incontro con i genitori:mamme lettrici a Napoli

Si può anche arrivare a  recuperare quella parte del sé bambino che abbiamo nascosto e trascurato per molto tempo. Dopo l’adolescenza spesso “archiviamo”le emozioni e  le suggestioni che hanno colorato la nostra infanzia.
Quasi con vergogna, con timidezza,  chiudiamo la porta dell’arcobaleno che ha dato luce ai nostri pensieri.E’ difficile poi riaprire quella porta, non perché ne abbiamo perso la chiave, ma perché abbiamo dimenticato di averla. Eppure recuperare quel serbatoio di entusiasmo e creatività potrebbe essere un’utile spinta per nuove idee. Ne abbiamo bisogno. Per vivere meglio, per rinnovarci con una nuova energia.
Cosa augurarci allora per questo nuovo anno in corso?
Guardare il mondo da un punto di vista diverso, scavare nell’universo di colori che abbiamo sepolto e portare alla luce il fantastico e la magia d’emozioni che vivono ancora in un piccolo angolo dentro di noi. Imparare ad ascoltare. Imparare a narrare per comunicare in profondità e con semplicità. Se vogliamo far capire le nostre opinioni  e farle accettare dobbiamo trovare un terreno in cui la comprensione germogli.

 Once upon a time... c'era una volta...

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venerdì 8 aprile 2016

UN PETALO AL PROFUMO DI MARE: MARIETTO IL CALAMARETTO



Eccoci oggi con una fiaba al profumo di mare per bambini ma anche per le mamme! 

C’era una volta un calamaretto di nome Marietto,che stanco di ondeggiare per i soliti mari,decise di solcare gli oceani sconosciuti. Ma come fare? Era troppo piccolo per affrontare un lungo viaggio!Doveva trovare un’altra soluzione!Decise quindi di fare auto-stop,pardon,mare –stop con il prossimo delfino o balenottero che gli fosse capitato a tiro.

Così un giorno,mentre piroettava nelle acque al largo di Camogli,vide una giovane balenottera che con piglio deciso si  dirigeva verso il largo,e le chiese se poteva farle compagnia nel suo viaggio.
“Perché no?”-rispose divertita Camilla,la balena che zampilla,“ aggrappati bene alle mie pinne e ….si parte!”
Marietto si divertì un mondo a navigare così rapidamente e in profondità, anzi ogni tanto Camilla gli permetteva di adagiarsi sulla sua schiena  facendosi lanciare in alto verso il cielo al centro del suo zampillo.Qualche volta,addirittura,emergevano dall’acqua e Marietto potè per la prima volta ammirare il mondo esterno .A dire il vero scampò per miracolo anche ad un rapimento da parte di un gabbiano,che vide stupito  il calamaretto avvolto dal fresco spruzzo d’acqua di Camilla e cercò di tramutarlo in un boccone prelibato.Fortunatamente mancò la preda grazie ad una rapida immersione della balenottera che aveva intuito tutto!

Durante il viaggio verso i mari caldi dei Tropici fecero numerosi incontri: i simpatici delfini che condivisero con loro un lungo percorso marino,le meduse ballerine,alcuni squaletti un po’ affamati ma spaventati dalla mole del cetaceo e la piovra misteriosa.

Ma l’incontro più interessante  fu quello che fecero appena arrivati in una laguna calma e cristallina:una grande tartaruga,vecchia di cent’anni e forse più, si avvicinò lentamente e con una voce che arrivava dagli abissi chiedendo loro:
”Voi siete stranieri di questo luogo,cosa vi ha portato fino a qui?”  
“Il caso e la curiosità”- risposero in coro i due pesci “navighiamo ormai da tempo e volevamo riposarci in quest’angolo incantato”

“Avete colto nel segno”-rispose la tartaruga guardandoli attentamente “questo posto è veramente incantato e non solamente per la bellezza del paesaggio. Venite con me e vi mostrerò il Paradiso dei pesci;io ne sono il guardiano e il solo a potervi mostrare la strada”.

E così superata la barriera corallina, a dire il vero un po’ a fatica visto la mole della balenottera,si immersero nelle acque più profonde finchè arrivarono in prossimità di una grande città sommersa in corallo blu:il Paradiso dei pesci! Questo Paradiso era anche un po’ bizzarro. Una moltitudine di pesci- angelo dalle grandi ali bianche azzurre giocava a nascondino cantando “onda su onda”; mentre piccole seppie trasparenti scrivevano indovinelli che le sirene avrebbero poi rivolto ai naviganti e piccoli granchi ballavano fra loro il tango marinero.

“Quando uno di noi termina il corso della sua vita non muore veramente, cambia solo forma:c’è chi diventa fiore degli abissi,altri ancora si trasformano in bolle azzurre e trasparenti che solcano la superficie del mare,i più fortunati si tramutano in sirene dai lunghi capelli e dalla voce flautata,il mare rimane comunque sempre la nostra casa”
“ Attenzione però a non finire in qualche padella insieme ad acciughe e gamberetti” – continuò il guardiano –tartaruga guardando Marietto “o a non essere arpionati durante una caccia alla balena” rivolgendosi a Camilla “ in questo caso sarete persi per sempre e  non arriverete mai qua”.
     
“ Siete però così simpatici e pieni di vita che vi aiuterò facendovi seguire sempre nel vostro cammino da un  pesce –angelo,non lo vedrete ma sarà sempre vicino a voi”.

E i due simpaticoni ripresero dunque a navigare e fra tuffi e spruzzi ,sempre seguiti dalla “presenza” che li proteggeva,raggiungendo infine il famoso mar dei Sargassi.Lì Marietto scampò di nuovo ad un altro pericolo: mentre giocava a ramino con un piccolo polpo locale seduto sul fondo marino, si accorse di un uno strano luccichio che pensava essere quello di una lucciola marina.Ma non appena si avvicinò al bagliore si accorse con terrore che erano gli occhi gialli di una gigantesca murena,il temuto serpente dei mari!Fortunatamente il pesce angelo accorse in aiuto,strappandolo alle sue  fauci !

 “Marietto,Marietto sei curioso e un po’troppo fiducioso”-sentì sussurrare una voce amica “attenzione alle insidie nascoste e ai trabocchetti del mare, e non scambiare lucciole per lanterne!”
Un po’ stordito e alquanto intimorito il calamaretto incominciò a pensare che forse i suoi mari  non erano poi così male e anche Camilla ammise di avere nostalgia dei suoi amici.
 Detto fatto decisero la rotta per il ritorno e ripresero la via per il mar Ligure. Seguendo la scia di un transatlantico  arrivarono ben presto davanti alle coste conosciute.

E fu a questo punto che...:


SCEGLI TU IL FINALE CHE PIU’ TI PIACE!


·        …………..e fu a questo punto che  il pesce angelo come in tutte le fiabe che si rispettano, tirò fuori la sua bacchetta magica trasformando Marietto e Camilla in un principe e una principessa,che vissero felici e contenti in un bellissimo palazzo di corallo blu nel Paradiso dei pesci !

·        …………e fu a questo punto che ormai prossimi al mar di Camogli i due amici furono intrappolati in una gigantesca rete di pescatori e ahimè vennero così destinati a finire in qualche frittura  o in una fabbrica di sapone!Poverini!!!

·        ………………..e  fu a questo punto che  ormai di fronte alla città di Camogli i due amici si guardarono in faccia,pardon nelle branchie, e senza neanche scambiare una parola ripresero il largo per un altro viaggio e altre avventure! Chissà forse li ritroveremo al Polo sud insieme ai pinguini!


martedì 8 marzo 2016

SIETE MAI STATI A MATERA?

Siete mai stati a Matera? Lo consiglio vivamente per la bellezza del paese e l'aria di poetica religiosità che vi avvolgerà piano piano.
Scenario da favola e set di innumerevoli film, da Passion a Ben Hur di prossima programmazione. Anche ora, in questi giorni stanno girando il film "Sorelle" a cura di Cinzia Torrini e vedere i grossi camion della produzione in giro per la città fa sempre un certo effetto. Il centro storico,con  i famosi "Sassi" è ben conservato e indirizzato al turismo. Mantiene però anche un carattere verace, non è diventato solo una cartolina patinata  destinato al consumo degli innumerevoli visitatori italiani e stranieri che ne affollano le vie. Pensate che i primi abitanti vissero in abitazioni sotterranee e celebrarono il culto in chiese rupestri, concepite in modo di coniugare l'ambiente naturale e le risorse energetiche del sole e dell'acqua. Le chiese rupestri sono dei veri gioielli di arte romanica dove si respira un'aria di intensa spiritualità  che fa bene all'anima e la riempie di un alito di pace.
Siamo stati fortunati nella visita perchè dopo tredici anni  di ristrutturazione, il 5 marzo,  la Cattedrale si è mostrata ai fedeli nella sua nuova veste scintillante aprendo la Porta Santa con l'intervento del Segretario di Stato Vaticano. Un altro gioiello di arte romanica con uno stupefacente interno di ori e colori di età barocca,in un contrasto stupefacente.
Se aggiungete una cucina saporita della tradizione locale con orecchiette, cavatelli e carni ai lampascioni, come non fare una tappa in questa terra meravigliosa?


martedì 26 gennaio 2016

C'ERA UNA VOLTA L'OLIO...


C'era una volta l'olio. Chi si ricorda la merenda pane e olio di una volta? Sana e saporita, era lo spuntino quotidiano preparato in famiglia per i bambini. Ora questa tradizione culinaria è stata soppiantata da alimenti più raffinati e dolci ma la vera avanguardia sarebbe ritornare alle antiche tradizioni e riscoprire insieme ai piccini il gusto  di questo condimento che si apre agli aromi del territorio.

" Lo senti il profumo del basilico e del rosmarino?"
" E qui c'è il gusto delle mandorle"
"Pomodoro verde e salvia, mi sembra di toccarle"
Ad occhi chiusi, facendo prevalere olfatto e gusto, bambini e genitori potrebbero giocare a scoprire il sapore dell'olio attraverso le svariate coltivazioni regionali e anche viaggiare per uliveti e frantoi con un salto deciso nella natura che spesso i bambini cittadini conoscono poco.
Occupandomi di olio attraverso la narrativa per l'infanzia con il libro La storia di Lina, l'oliva che si credeva una ciliegina di Carthusia, ho potuto constatare che vi è in effetti necessità di sensibilizzare il mondo dell'infanzia su questa tematica alimentare tanto importante anche per la nostra salute.

"Ma le olive non crescono nei supermercati?" Incredibile ma vera questa domanda mi è stata rivolta più volte.
"Perchè le olive sono verdi e l'olio è giallo?" I bambini sono curiosi e affamati di conoscenza,  a patto che le informazioni siano raccontate e trasferite a loro misura, con un linguaggio che li diverta. La piccola oliva smemorata che si crede una ciliegina fa simpatia, diventa un'amica, è di casa e li apre così all'ascolto e all'interiorizzazione.
Senza contare che attraverso lo strumento narrativo si arriva a coinvolgere anche l'adulto genitore che accompagna il figlio piccolo nella lettura .

E la vera avanguardia è stata parlare di questo in un incontro sul libro per bambini La storia di Lina l'oliva durante Olio Officina Festival 2016 che si è svolto dal 21 al 23 gennaio al Palazzo delle Stelline di Milano grazie alla direzione dell'oleologo Luigi Caricato.

Una kermesse che per tre giorni ha visto conferenze, corsi, presentazioni di libri, degustazioni e assaggi culturali. E dulcis in fundo persino mostre d'arte itineranti sul tema, il tutto nella bellissima cornice del Palazzo delle Stelline.
Tante voci che hanno raccontato il panorama nazionale e internazionale e gli  sviluppi futuri dell'"oro liquido"raccolte in un progetto culturale che ha i toni luminosi e caldi di un quadro di Gauguin.