domenica 17 dicembre 2017

IL NUOVO PUNTO LETTURA DI NATI PER LEGGERE DI NAPOLI ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE

Dove poteva nascere il nuovo Punto Lettura di Nati per Leggere di Napoli?

In un posto da favola, naturalmente. Inaugurato il 22 novembre nella cornice magica di Palazzo Reale, accanto all'ala riservata alla Biblioteca Nazionale, passando dal cortile delle Carrozze.La Biblioteca Nazionale è la biblioteca più importante del sud Italia, con oltre due milioni di testi che comprendono carte geografiche, manoscritti e disegni rari, testi antichi provenienti dalla raccolta farnese, in una location di singolare bellezza .Accogliere le meravigliose storie raccontate a bassa voce dai volontari di PNL ha un significato di apertura e continuità. Apertura al mondo fantastico e colorato dei bambini,  e continuità con il filo della lettura che porta alla scoperta e alla riflessione sin dalla più tenera età. 

Attraverso l'ascolto delle narrazioni i piccoli lettori possono sviluppare nuove idee e  si aprono a mondi inaspettati,si accendono piccole stelle nel cielo del proprio universo emotivo. Con il filo incantato delle storie non si arriva solo ai bambini ma anche ai genitori che li accompagnano  nella lettura.E che si ritrovano a loro volta a rivestire i panni dei loro figli e  a rivivere il colore di un'infanzia ormai dimenticata E' una porta aperta per riassaporare la magia dell'immaginario infantile e comprendere meglio le note della loro musica emozionale.Tutti insieme grandi e  bambini a gustare il piacere della lettura condivisa. Ricordi che rimarranno nella memoria interiorizzati con il sapore della carta e il fruscio delle pagine  sfogliate del libro preferito. 
Come dicono le splendide volontarie di PNL le storie #abassavoce fanno splendere il sole anche quando piove e tira vento perchè si leggono abbracciati e questo riscalda e fa splendere la stanza, la piazza, il mondo intorno a noi!

Evviva le storie , evviva Nati per Leggere! 

E non dimenticatevi l'appuntamento del sabato:
Punto Lettura NpL Biblioteca Nazionale, Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale (ingresso via San Carlo), dalle 10.30 alle 12.30 torna il Sabato delle famiglie di Nati per Leggere.

giovedì 16 novembre 2017

PERCHE' SONO DIVENTATA UN BERSAGLIO? LA TUTELA LEGALE DELLE DONNE

Perchè sono diventata un bersaglio?
Un bersaglio proprio da parte dell'uomo che dice di amarmi?
Forse me lo merito?
Come faccio a scappare da lui?
Dove vado, poi ?
Continuerà a tormentarmi e a seguirmi? Per sempre?
E i figli? Come cresceranno i nostri figli?
Se lo denuncio, mi crederanno?

Queste sono domande tipiche di una donna che subisce violenza. Straziata nell'anima, angosciata nella mente, ammaccata nel fisico.Lividi fuori, lividi dentro.In bilico perenne con la paura e la minaccia di nuove aggressioni, spesso inconfessate o negate,fino alla morte.Annunciata. 
Donne non siete sole.Non siamo sole.

L'Associazione Donne al Centro, nata da un anno  a Roma grazie alla  presidente Cristiana Merli, sta cercando di dare risposte concrete alle donne in pericolo.Un fenomeno in aumento che deve essere affrontato .
Innanzi tutto con un telefono di primo intervento : 39.17.51.65.59, a cui rivolgersi per avere una tutela legale e assistenza psicologica.E' da ricordare che è previsto  il patrocinio legale gratuito nei casi previsti dalla legge sul  femminicidio. L' associazione è vicina alle donne vittime di violenza  attraverso centri di ascolto in tutta Italia,anche  nella fase essenziale di denuncia alle forze dell'ordine e durante la fase di racconto dell'accaduto. Un racconto difficile, spesso rimosso, troppo coinvolgente emotivamente  per essere preciso e circostanziato.Ma estremamente importante per definire la tutela legale e la protezione adeguata.

Si è parlato di tutto questo durante il Convegno la Tutela Legale delle donne, che si è svolto a Palazzo Valentini a Roma il 15 novembre con autorevoli esponenti del mondo della politica, magistratura, avvocatura,  polizia e informazione. 

I   mass media hanno una parte fondamentale nell'opera di sensibilizzazione. 
Non solo come racconto di episodi di cronaca nera ma come fonte di riflessione profonda su un problema che non è personale ma sociale. In questo senso il Tg2 svolge un ruolo trainante per attenzione e sensibilità con cui ne parla stimolando anche  un confronto con le altre emittenti televisive.

Ma non basta.
  
Bisogna attivare una riconversione partendo proprio dai bambini. Dalle scuole. Dai più piccoli fino agli studenti liceali non si deve pensare che la violenza sia la sola realtà e una qualità da coltivare. La gentilezza e il rispetto devono ritornare ad essere valori e non parole vuote che ballano nel deserto dei sentimenti.

Donne al Centro.
In aiuto delle donne.
Sempre.




domenica 12 novembre 2017

PREMIO CANDELAIO JUNIOR : STORIE A MISURA DI BAMBINO

Il racconto può essere un utile e potente strumento di comunicazione e sensibilizzazione per infanzia e famiglia. La creatività espressa in racconti e  fiabe attiva l'immaginario del bambino e crea quell'effetto di coinvolgimento empatico necessario per sintonizzarsi con il suo mondo e creare poi un canale d’ascolto efficace. Attraverso la letteratura per l’infanzia si può influire sugli aspetti culturali e sociali discriminanti, parlando ai bambini che poi cresceranno.Si inviano dei messaggi che possono essere talmente interiorizzati da diventare fondamentali. 
Piccole luci che riscaldano e illuminano il proprio universo, un cielo stellato che riempie il buio.  L’interiorizzazione attiva un atteggiamento di rispetto e amore nei confronti delle cose e delle persone che gli adulti hanno  smarrito. È molto profondo il cambiamento che c’è stato in questi anni: spesso l’esteriorizzazione ha assunto la guida delle nostre vite. Dobbiamo attivare una riconversione partendo proprio dai bambini. I più piccoli non devono pensare che la violenza sia la realtà e una qualità da coltivare. Trovo che questo aspetto sia fondamentale , attraverso la lettura i piccoli lettori possono sviluppare nuove idee e gli si aprono mondi diversi che possono incidere anche sui  comportamenti.

Per proseguire su questo sentiero di sensibilizzazione ben vengano i premi letterari per gli autori che scrivono per bambini.
Tante sono le voci degli autori per l'infanzia che meritano un premio, per creatività e impegno con le scuole e i ragazzi.
Un appuntamento annuale con il premio Premio Candelaio Junior, alla sua seconda stagione, sarà l'occasione per condividere a Nola tutti insieme il fantastico mondo delle storie a misura di bambino. 
Quest'anno gli argomenti scelti dalle scuole elementari e medie sono quello della legalità e bullismo, temi sensibili in un territorio spesso provato da conflitti 

A fine novembre verranno svelati  gli autori che saranno premiati il 15 dicembre a Nola nella Chiesa SS Apostoli. 
Il premio,promosso dall'Associazione culturale Passepartout con il comune di Nola e la direzione artistica di Chiara Patarino, ha il patrocinio di ICWA, Associazione Italiana degli Scrittori per Ragazzi.

Buona lettura a tutti!

giovedì 26 ottobre 2017

LA PIU' BELLA SEI TU. CHI? L'OLIVA ,OF COURSE


Lo sapevate che per fare un chilo di olio ci vogliono cinque chili di olive?
E che fa bene alla salute perchè abbassa il livello di colesterolo?
E che con i noccioli delle olive si ottiene un combustibile ecologico chiamato nocciolino?
E che quindi può essere usato per l'alimentazione di caldaie per riscaldamento delle abitazioni, acqua sanitaria, termocamini, forni e tutti i tipi di caldaie ?
 E che le olive di Cerignola sono belle, grandi e gustose tanto che questa oliva è conosciuta come " la bella di Cerignola" ed esportata in tutto il mondo?

Dal 20 al 22 ottobre s è svolto a Cerignola il primo Festival dell'Oliva da Tavola con stand di prodotti gustosi dedicati all'oliva e alla regione Puglia. Olio, ma anche taralli, pomodori secchi e ripieni, degustazioni di piatti tipici rivisitati con un tocco di nouvelle cuisine, cestini di vimini fatti a mano dove raccogliere l'olio e i prodotti dell'orto.  Inoltre mostre a tema e laboratori gastronomici.

E anche, dulcis in fabula, eventi dedicati ai bambini: dalla presentazione del libro " Lina l'oliva che si credeva una ciliegina" di Carthusia in collaborazione con il Comune e con la Libreria Albero dei Fichi, a laboratori creativi e teatrali a cura dell'Associazione Genitori di Cerignola- AGE.
Perchè per crescere bene, con una sana alimentazione, bisogna partire con la conoscenza sin da bambini.
E' il primo appuntamento, realizzato e ideato per promuovere il territorio e la bellissima uliva.

Grazie agli organizzatori. Ci siete ben riusciti!

mercoledì 20 settembre 2017

PARIGI E' UN DESIDERIO

Parigi è un sogno, una meta, un percorso, un arrivo, una partenza.

E' viaggio e divertimento.

E' leggerezza e passione.

E'cultura e lavoro.

E'sballo e ricerca interiore.

E' gioco e impegno.

E'confessione e dolore.

E' luogo e universo.

E' tenerezza e amore.

E' tradimento e separazione.

E' perdersi e ritrovarsi.

E' caduta e rinascita.

Parigi è un desiderio.

Scritto con passione, maestria e ironia, questo romanzo conduce  il lettore nelle pieghe dei pensieri più intimi  e nel sentiero esistenziale dell'autore Andrea Inglese. Il tono narrativo è colloquiale e intenso e apre ad un universo di luci e ombre, di luoghi vissuti e scoperti della città e dell'animo, all'amore per Andromeda, a brandelli di riflessioni che vagano come nuvole, ad aspirazioni giovanili incerte e a un terreno più fertile di matura concretezza.

Parigi è un desiderio.

Da leggere.



domenica 30 luglio 2017

LA SORPRESA NELLA SCATOLA BLU

Certe volte abbiamo la soluzione dei nostri problemi o delle nostre ricerche e non la vediamo, che ne dite? Poi appare all'improvviso. Come per miracolo.

Ecco una favola per i piccini che piacerà anche ai grandi.

La scatola in raso blu era lì,a portata di mano, appoggiata sulla credenza in cucina.  Lulù la osservava da tempo,facendo varie ipotesi sul contenuto.Oro e diamanti? Perle e rubini?Oppure messaggi d’amore da conservare con gelosia? O segreti microfilms? Intenta nei suoi pensieri la bambina non si accorse che Pippo,un cucciolo di labrador che sembrava un piumino di cipria,di appena tre mesi stava rosicchiando le gambe del tavolo.

“ Smettila,smettila,se ti vede la mamma!.” Gli gridò Lulù
“Vieni, andiamo in giardino a giocare”
Ma,al loro ritorno la scatoletta era scomparsa! Lulù ebbe un tuffo al cuore:il suo tesoro era sparito nel nulla!
“Mamma hai preso tu la bella  scatoletta blu?” chiese con  ansia
“Quale scatola,non ne ho visto neanche una,non sarà,come sempre, la tua galoppante fantasia?”
Rispose la mamma.“Eppure non ho sognato,l’hai vista anche tu,vero Pippo?”
La  bimba si infilò allora il suo cappellino da Sherlock Holmes e incominciò le indagini.
Ma nonostante i suoi sforzi, non riusciva a trovarla!
“Il mio tesoro,il mio tesoro, dov’è il mio tesoro”gridava disperata girando per ogni angolo della casa
“Forse ho avuto un miraggio!” concluse amareggiata.

Due giorni dopo però, mentre giocava a nascondino con Pippo,un raggio di sole illuminò la sala e come per incanto la scatoletta riapparve,ma solo per un attimo.Questa volta era trasparente e luminosa come l’acqua di una sorgente e sembrava che all’interno ci fossero mille bolle colorate.
Il piccolo labrador si lanciò per afferrarla,scodinzolando gioioso,ma ,proprio come una bolla,svanì nel nulla.Il mistero si infittiva sempre più.

E ancora il giorno dopo ancora il cofanetto si materializzò, di un morbido rosso fragola e scomparve di nuovo. Ormai la povera Lulù pensava  di soffrire di allucinazioni;lei e Pippo si guardavano sconsolati,non sapendo più che cosa fare.
Per qualche tempo e per brevi attimi rividero la scatolina,ora verde,ora gialla,arancio,viola.
Lulù stava realmente pensando di avere una strana malattia!
Ma la mamma ,a questo punto le disse:
“Quello che tu hai visto è l’arcobaleno delle tue emozioni e dei tuoi desideri,sempre diversi e luminosi,quando saprai realmente cosa vorrai troverai  la tua scatola.”

Per molti anni la bambina non la vide più e,ormai cresciuta ,non se ne ricordava nemmeno
Un giorno,durante uno dei suoi viaggi in un paese pieno di sole e di allegria, Lulù era una viaggiatrice curiosa e sempre pronta a scoprire nuove mete,sentì parlare di una cascata dall’acqua di smeraldo che si tuffava in un piccolo lago,e piena di curiosità e con una strana emozione nel cuore,volle andare a visitare quei luoghi.
Dopo una lunga camminata in un bosco profumato, Lulù raggiunse la cascata e si tuffò in quelle acque limpide e profonde,sentendo dentro di sé una pace e un’armonia ristoratrice.

E a quel punto la vide.Vide, dopo molto tempo, la sua scatoletta blu,scintillante  e misteriosa,che si era materializzata vicino a lei.O c’era sempre stata ed era lei che non la vedeva?
Finalmente riuscì a toccarla e ad aprirla.Per prima cosa uscirono tutte le bolle colorate,i suoi sogni,le sue emozioni, che dipinsero il cielo a pois,e dentro rimase infine una piccola casa,la sua casa,quella che aveva sempre cercato.
E così Lulù rimase lì per sempre, in quel paese pieno di sole e di allegria.

Buona estate!

giovedì 27 luglio 2017

Pensieri in libertà


Io e un’amica in una giornata di sole a Posillipo.

Entriamo nell’acqua e scivoliamo sulle onde, aggrappate al  materassino giallo come naufraghi su un’isola e il mare diventa oceano all’improvviso. I confini si perdono e si diluiscono nell’azzurro senza tempo, i pensieri si dilatano e volano liberi, il mormorio dei flutti diventa una canzone che ci culla e ci trasporta in mondi nuovi, in uno spazio dove possiamo recuperare la nostra vera essenza e respirane la fragranza. Il profumo del mare diventa il nostro odore, il nostro vero abito. Il mare siamo noi,   libere di esistere. Semplicemente.

Quando il pensiero non è più finalizzato ma diventa essenza, nuvola, profumo, possiamo riscoprire parti di noi nascoste e sepolte sotto montagne di obblighi, corse, e ci avviciniamo al nostro vero sé.

" Creiamo qualche cosa di nuovo, una scommessa"

"Cioè?"

“Apriamo una gelateria”

“ Una  gelateria?”

“Gelati, libri e gazzosa, dove accogliamo tutti, bambini, adulti, uno spazio libero, goloso, felice.”

" Meglio champagne"

“Dai ci divertiamo, torniamo piccoli, su incominciamo a sorridere…”

“ Si, bello, però….”

Il però ritorna. E ci blocca. Rientriamo nella scatola di tutti i giorni, lasciando fuori i sogni.

Ma il sogno prima o poi guizzerà fuori di nuovo.Fresco come un gelato alla menta, goloso come le scaglie di cioccolato che si fondono con la menta.

Alla prossima estate.

martedì 27 giugno 2017

Piccoli lettori crescono


Oggi cari amici vi propongo una fiaba scritta da una bimba di otto anni , spesso vado nelle scuole e i bambini si appassionano così tanto a leggere delle storie che diventano anche loro piccoli scrittori...
Leggiamola insieme 

Una notte da super brividi !!!


Titolo: una notte da super brividi !!
Personaggi:
Protagoniste: due ragazzine di 10 anni
Altri: fantasmi e cani
Tempo: mezzanotte
Luogo: bosco di notte

Fatto oscuro: il bosco è infestato da fantasmi

Era uno stupendo pomeriggio, quando io e la mia amica Camilla, andammo nel bosco.
Dopo circa tre o quattro ore che eravamo lì, diventò buio.
A quel punto, Camilla voleva tornare a casa perché aveva paura; io insistevo per continuare ad andare avanti, così lei accettò.
Continuammo a camminare.
Passarono altre ore e si fece ancora più buio, Camilla aveva paura, ma andava avanti lo stesso.
Dopo un po’ ci fermammo, eravamo stanche e vedemmo orrende luci verdi apparire lungo il bosco, poi un turbine d’ aria ci prese e ci trascinò esattamente nel punto dove cinquanta anni prima un uomo – fantasma era stato divorato da due cani. Una leggenda narra che il fantasma di questo uomo vola ancora nel bosco per vendicarsi di tutte le persone che hanno cani o che li amano. Vi starete chiedendo come fa a sapere se vi piacciono i cani, beh, lui ti può leggere nel pensiero, io e Camilla, purtroppo non sapevamo questa leggenda, altrimenti non saremmo mai andate nel bosco di notte…..

La mia amica ebbe una specie di premonizione: a mezzanotte precisa il bosco sarebbe stato assorbito da un enorme buco nero, e chiunque si trovava lì sarebbe stato assorbito, divorato dai cani, infine si sarebbe trasformato in un orrendo fantasma.

Io e Camilla iniziammo ad avere paura, questa volta sul serio.

Incominciammo a correre verso l’ uscita del bosco, quando una voce disse sussurrando:
“State già andando via ?”
Noi non rispondemmo, avevamo troppa fretta di scappare.
Vi starete dicendo:
“Si, ma così è troppo facile, non è giusto, che storia del terrore è questa ?”
In effetti  non fu così facile, quando arrivammo vicino all’ uscita del bosco, dal terreno salirono delle sbarre alte almeno quattro o cinque metri, con attorno il filo spinato.
Ci fermammo urlando:
“ Aiuto, aiuto qualcuno ci salvi, aiuto, aiutateci!!”
Ci rispose una signora, con voce tremolante e sepolcrale:
“Ci avevo detto che sareste morti insieme a tutti noi, fantasmi del bosco.”
Camilla rispose:
“No, noi non moriremo mai insieme a voi, siamo troppo giovani!”
Quando Camilla smise di parlare, si sentirono moltissime risate, ma non normali, erano rauche!
Io provai ad arrampicarmi sul cancello, ma mi punsi con il filo spinato, quando l’ ultima goccia di sangue toccò per terra, mi svegliai. La prima cosa strana è che anche Camilla si era svegliata nello stesso mio momento, ma la cosa ancora più strana è che ha fatto lo stesso mio sogno, lo so perché lei era venuta da me a dormire, quindi me l’  ha  raccontato.
 Era stato solo un sogno? Non ci potevamo credere e comunque per noi è stata e rimarrà per sempre una notte da superbrividi!    

 Bravissima Luna! 

martedì 6 giugno 2017

L'ARTE DEL FENG SHUI A MISURA DI GEPPETTO

C'era una volta un pezzo di legno…Così era incominciata la storia di Geppetto, alias Mastro Ciliegia, e il suo Pinocchio, il divertente burattino, compagno nella fantasia di tanti e tanti bambini.
Ma ne era passata di acqua sotto i ponti e la piccola falegnameria dove abitavano un tempo, si era trasformata in un atelier di design del legno. Geppetto, da buon artigiano, tramutava in bellissimi oggetti e mobili i disegni di Pinocchio, che era ormai diventato un noto designer nell’arredamento. Aveva incominciato per gioco, spinto dalla passione  per il legno e le sue caratteristiche, il calore, le nervature, perfino il profumo. E negli anni la sua abilità si era talmente sviluppata da diventare una vera e propria professione.
Il suo aspetto un po’ bizzarro lo aveva addirittura aiutato.
“ Sei solido e tutto d’un pezzo” gli dicevano scherzando e ammirando le sue creazioni, semplici ma di gran gusto.
E lui non si dispiaceva, muoveva il naso appuntito in segno di approvazione.
Non aveva perso nemmeno la curiosità e il senso d’avventura che lo avevano sempre contraddistinto.
Un giorno infatti:
“ Babbo, vorrei imparare l’arte del Feng Shui” disse a Geppetto con noncuranza.
“ Feng Shui? Che cosa è?” Il falegname era stupito, ogni giorno Pinocchio aveva una nuova idea.
Non che gli dispiacesse, ma non sempre riusciva a stargli al passo.
“ Il Feng Shui è un’arte orientale, nata in Cina per creare armonia tra l’interno e l’esterno della casa.“ spiegò lui.
Geppetto, da buon padre, capì il suo interesse. Da piccino Pinocchio era stato disobbediente e bugiardo e ne aveva pagato il prezzo. Da allora aveva ben compreso la lezione e aveva orientato la sua vita alla ricerca della pace e delle buone azioni.
“ Perché non andiamo in Cina?” propose Pinocchio al padre.“ E’ da tanto tempo che non facciamo un viaggio!”.
Mille dubbi incominciarono ad affollare la mente dell’anziano falegname.
Ma Pinocchio continuava ad insistere.
“ Possiamo finalmente usare la nostra macchina telesportatrice!”
Era stato un regalo a sorpresa della Fata Turchina. Un giorno avevano trovato in giardino una grande rondine di legno di cedro. In realtà era una navetta spaziale. Una piccola porta conduceva all’interno della cabina, attrezzata per il viaggio di teletrasporto.
“ Vi porterà dove volete in pochissimi minuti. Dovete solo sedervi e pensare intensamente al luogo prescelto”. Gli aveva sussurrato la Fatina. 
“ Ma non l’abbiamo mai provata, funzionerà? E poi dove andiamo? La Cina è un paese immenso! ” Geppetto era ancora perplesso.
Mentre parlava, Pinocchio guardava con intensità il grande vaso di porcellana all’ingresso. Era pieno di fiori e sulla parte anteriore il disegno di un grande albero colmo di frutti gialli e rossi accoglieva lo sguardo con un’ energia davvero particolare.

Un pensiero gli attraversò la mente, veloce come un lampo.  Senza nemmeno rispondere, corse al computer e incominciò la sua ricerca. Dopo qualche ora si presentò trionfante davanti a Geppetto. 
Gli mostrò una foto con una donna cinese, minuta e dalla pelle color avorio. Vicino a lei una bimba con i capelli raccolti in una treccia che teneva in braccio un piccolo panda paffuto.
Sullo sfondo una pagoda immersa nel verde e intorno decine e decine di vasi di tutte le forme e dimensioni.
“ E’ la creatrice del nostro vaso” spiegò. ”Tramite internet sono riuscita a trovarla e le ho anche scritto!”
“Abita vicino a Pechino con la sua bambina ed è disposta ad accoglierci per qualche tempo nella casetta accanto alla sua pagoda. E’ interessata al mio lavoro e io al suo. ”  
“ E poi…” Pinocchio abbassò la voce.
“ Quell’albero disegnato sarà l’albero dell’armonia?”continuò.
“ Pinocchio, attento, non volare troppo con la fantasia.Ti ricordi la brutta avventura con l’albero degli Zecchini d’oro? Cos’è questo albero?” Geppetto aveva un tono serio, quasi di rimprovero.
Pinocchio si mise a ridere. Il gatto, la volpe e Mangiafuoco erano solo un ricordo del passato.
“Si narra che esista per davvero e il succo dei suoi frutti gialli e rossi possano donare un senso di pace. Bastano poche goccie sui mobili di una casa per portare gioia e armonia. Me lo ha confessato proprio la nostra amica Fata Turchina. Ed è per questo che ci ha regalato la macchina per il teletrasporto, per cercarlo. Che sia in Cina?”
“ Lo troverai, mi ha sussurrato una notte, ma dovrai viaggiare molto…”
 “ Babbo, partiamo?” Pinocchio lo guardava con occhi pieni di speranza. Anche il naso appuntito tremolava tutto.
“ E sia!” sospirò Geppetto.
Il giorno dopo entrarono nella navicella a forma di rondine con una piccola valigia. Si sedettero sui sedili, comodi e tondi, guardando intensamente il luogo della fotografia. Dopo pochi minuti si sentirono sollevare ed  entrarono in un vortice di luce, davanti ai loro occhi scorrevano immagini di mari, fiumi, foreste e città. Poi silenzio, solo le risate soffici di una bambina. Aprirono gli occhi e le immagini della foto erano lì davanti a loro. La pagoda, i vasi,  la donna cinese con la bambina e il piccolo panda. Aveva funzionato. Una vera magia.
“Grazie Fatina.”Pinocchio la ringraziò  con tutto il cuore. E lei rispose con un  fruscio del vento.
 Un nuovo mondo si stava aprendo davanti a loro. Chissà quali meravigliose avventure li stavano aspettando…Ben presto lo avrebbero scoperto.




mercoledì 3 maggio 2017

Oltre i confini della mente

Le onde della musica si sintonizzano con le nostre emozioni e ci fanno vibrare,possono creare armonia fra mente e cuore e donare pace alla nostra anima.

Le onde elettromagnetiche ed elettriche regolano fenomeni accettati unanimemente dalla scienza.

Le particelle subatomiche, i quanti, sono connesse fra di loro nello spazio con fenomeni che si possono considerare, per procedere con una  semplificazione, "telepatici".

Siamo molto di più di quello che possiamo vedere, esistono pratiche concrete e non solamente spirituali  per attivare facoltà sottili di percezione dell'invisibile.

Psicologia in medicina e spiritualità in psicologia.

Mangiare a colori per il benessere psicofisico.

Amore e fiducia: un percorso per risvegliare l'anima

Tanti e disparati sono i temi trattati durante il convegno "L'uomo multidimensionale,oltre i confini della mente", centinaia le persone presenti che cercano risposte, specialmente quando toccate dalla sofferenza,nella razionalità, nella fede, in un miscuglio di entrambe.  La ricerca del senso della vita muove energie e anime, di scienziati, medici, fisici, artisti, religiosi, professori,  per arrivare ai medium e sciamani.
Molte le opinioni e  ricette "spirituali". Forse troppe, un'indigestione di  parole, interessanti ma travolgenti.
Quali sono le mie impressioni?
L'ascolto mi ha aperto alla riflessione ed ad un'unica osservazione: alcuni ingredienti sono compresi in ogni ricetta, l'amorevolezza e l'atteggiamento positivo.
Sono sempre loro gli ingredienti fondamentali per vivere in armonia. Per curarsi il corpo e l'anima, per dare pace al vortice dei pensieri, per rialzarsi e continuare nelle difficoltà tramutando una sconfitta in opportunità di crescita, per sentirsi in concordia con gli altri e per sintonizzarsi con quel mondo invisibile che è vicino e presente, più di quanto possiamo immaginare.
E mi sono sentita fortunata perchè amo quello che faccio, amo scrivere, cucinare, accogliere, amo i fiori e le piante di cui è "fiorita" la mia casa, mi sento in pace nel cuore e nella mente. Se cado, mi rialzo e riprovo. Cerco di aiutare gli altri meno fortunati e spero di trasmettere amore anche con ciò che scrivo.Non con buonismo ma con consapevolezza.

Namaste, grazie per esserci.
 

venerdì 21 aprile 2017

UN'OASI DI PACE NEL CUORE DI NAPOLI:NASCE LUCHIHOME

Un' oasi di pace nel cuore di Napoli, per sentirsi come a casa, con un'accoglienza attenta e discreta.

Nasce Luchihome, suite di charme, a pochi passi da Piazza Plebiscito.


Chiara e Luigi vi accolgono nella loro casa, con una suite elegante e confortevole per voi, all'interno di un palazzo del settecento, l'antico Palazzo Capracotta di Via Monte di Dio, che raccoglie  memorie e ricordi intessuti di tradizioni, come dicono le fonti storiche.


Chiudendo gli occhi e volando con l'immaginazione sembra quasi di sentire entrare le carrozze nel cortile della dimora,  in attesa dei Duchi di Capracotta, Don Carlo Capece Piscicelli, sesto Duca di Capracotta e la sua sposa Mariangela Rosa de Rio. Gli  scaloni di pietra di piperno con le alte arcate trasmettono vibrazioni intense che riportano ai fasti e splendori della Napoli del settecento.


Di fronte si trova Palazzo Serra Cassano, gioiello architettonico costruito da Ferdinando Sanfelice, che ospita l'Istituto degli Studi Filosofici  con la sua infinita biblioteca di oltre 160.000 volumi. 

Discendendo Via Serra si apre allo sguardo la magnifica Piazza  Plebiscito con Palazzo Reale e il Teatro San Carlo, il Caffè storico Gambrinus e il Maschio Angioino.Sulla destra, raggiungendo Via Partenope l'azzurro del mare si fonde con i colori del cielo, e Castel Dell'Ovo e il porticciolo turistico accolgono i visitatori con le traccie di un passato ricco di cultura e con i profumi e colori dei numerosi caffè e ristoranti.E poi ancora, Via Chiaia e  Piazza dei Martiri,il salotto di Napoli con i suoi negozi eleganti e i baretti della movida napoletana.  

I lettori e i fans di Maurizio di Giovanni ricorderanno anche i libri ambientati proprio sulla collina di Pizzofalcone che comprende Via Monte di Dio.


Che dire di più?

Vi aspettiamo con un sorriso.

www.luchihome.com

venerdì 7 aprile 2017

AL SAN CARLO DI NAPOLI IL FLAUTO MAGICO CANTATO DAI BAMBINI


Palcoscenico del Teatro San Carlo d Napoli : va in scena il " Flauto magico" opera di Wolfang Amedeus Mozart, brillante e colorata.

In platea una folla di appassionati ascoltatori. Ma,  questa volta c'è qualche cosa di magico e diverso, sono bambini!Tanti piccoli melomani, vestiti di piume multicolori, con abiti realizzati da loro stessi, che partecipano all'opera cantando coralmente insieme ai cantanti professionisti. E salgono anche sul palcoscenico in una ghirlanda arcobaleno che coinvolge e suscita l'entusiasmo dei genitori presenti. Il teatro è stracolmo e si vive la partecipazione e l'emozione della musica che riempe il cuore e vibra nel pensiero.
E' bellezza, è passione che  rimbalza  attraverso il canto, le parole, la melodia e sui trasforma in centinaia di piccole stelle luminose che riempono l'anima di un'esperienza da non dimenticare e custodire  nella memoria per sempre.

"Come ti senti?"
Chiedo a qualche bambino.

"Mi sono divertito"
" Che bello cantare, mi sento più leggero"
"Ci voglio tornare"
Una festa.

Il progetto dell'Associazione Europea Scuola Incanto, promosso dal Teatro San Carlo per  coinvolgere le scuole elementari campane  e introdurre  i piccini e al mondo della lirica attraverso lo studio del canto e il gioco, è certamente ben riuscito,visto l'entusiasmo palpabile. Migliaia di bambini con insegnanti e genitori hanno partecipato, a testimonianza del successo dell'iniziativa.

Così ci si abitua a coltivare l'arte e la bellezza sin da piccoli. Per crescere con questo gusto da coltivare come un fiore che sboccia in primavera. E per ricordarci di trovare sempre il tempo per soffici momenti di bellezza che riaprono il contatto con la musica del cuore. Ricominciamo ad ascoltare la nostra musica,a sognare e a  credere nella forza dei nostri desideri con una energia vitale crescente. Riscopriremo la bellezza, la nostra.


martedì 14 marzo 2017

CHI PARLA? IL TUO PENSIERO

" E' tutto buio, è tutto scuro"
" Chi parla?"
" Sono io "
"Io chi?"
"Il tuo pensiero"
" Il mio pensiero?"Stano, un pensiero che parla.Non dovrebbe solo pensare in silenzio?
"Perchè mi chiami?"
"Qui fa freddo ed è buio"
" E io cosa ci posso fare? Sei tu quello dentro la mia testa"
" Sorridi, dai sorridi"
Ma la mia bocca rimaneva serrata. Anche intorno a me era tutto scuro, nuvoloni cupi non facevano passare nessuno spiraglio di luce.
" Provaci, dai provaci. Su,fatti una risata"
"Eh sì, una risata, ma che c'è da ridere, non trovo niente di divertente!"
"Neanche il solletico'?"
All'improvviso incominciò a prudermi l'orecchio, poi le mani,poi la pancia e scoppiai in una risata.
Una risata un pò forzata e indotta ma che continuò a sgorgare senza limiti.
"Finalmente, un pò di luce"
La vocina ora era più allegra.
" Che bello, si è aperta una finestra e c'è il sole!!!!!"
Anche le nuvole intorno a me erano sparite lasciando il posto ad una pennellata d'azzurro che si rivelò all'improvviso.  Potenza del pensiero, e dell'angelo che lo aveva ispirato.

Dopo questo lungo inverno apriamoci al sole del sorriso e doniamo un pensiero con amorevolezza, e gentilezza; attiviamoci con un gesto di solidarietà, guardiamo all'universo come petali di un unico fiore.Basta veramente poco.

"E' più facile odiare che amare, dice Papa Francesco, ma amare porta alla pace"

Leggere sugli angeli:
Ascolta il tuo maestro- Wanda Iervolino www.wandajervolino.it
Il volo del pettirosso- www.ilpettirossocentroyoga.it

venerdì 3 marzo 2017

UN PETALO DI BELLEZZA

Lui, Lei e un bimbo.Spiaggia bianca, mare turchese; è l'ora del tramonto.
Lui sospira :che bellezza!
Lei, di rimando: che bellezza!
Il bimbo : bello
Silenzio.Intorno il sole colora di porpora l'acqua del mare, la sabbia si tinge di oro, il verde dei pini splende alla luce.
Il bimbo: l'arcobaleno,ohhh
Lei: l'arcobaleno è bellezza?
Lui: il colore è bellezza.
Lei: e poi,cosa è bellezza?
Lui, intenerito:tu.
Lei sorride e continua: e poi?
Lui, e poi la bellezza è un sorriso, la rugiada al mattino, il cielo stellato, la neve sui monti..
Lei: che romantico
Lui continua: è anche un dolce al cioccolato, un bicchiere di vino, il mio piatto preferito, trenette al pesto.
Lei:e la musica, un quadro, a me piacciono gli impressionisti, quel modo giocare con il pennello con
la leggerezza  di una farfalla, un libro da leggere accoccolati sul divano,un film.
Lui :quello di Sorrentino?La grande bellezza?
Lei ride:anche
Lei guarda i gabbiani: Vorrei volare e farmi trasportare in un mondo di pace e armonia. Questo è bellezza, la canzone che culla l'anima e la rasserena.
E' quasi sera ormai, il bimbo li abbraccia e insieme formano un nastro tessuto con le tinte d'amore.
Ecco, questo è bellezza per me. L'amore è bellezza, la semplicità è bellezza.Anche la tazzina del caffè al mattino può essere bellezza se così la sentiamo e la vediamo .Certo, una piccola bellezza differente da quella "grande" della natura e dell'arte.
Ma  penso che è proprio da lì che dobbiamo partire per incontrare noi stessi. Piccoli momenti di bellezza che riaprono il contatto con la musica del cuore che spesso non ci riusciamo più a sentire. Ricominciamo ad ascoltare la nostra musica,a sognare e a  credere nella forza dei nostri desideri con una energia vitale crescente. Riscopriremo la bellezza, la nostra.
E chissà, aprendo il cuore alla corrente vitale di amorevolezza che unisce uomini e natura i nostri desideri più veri e profondi potranno prendere forma come un fiore che sboccia in primavera.

giovedì 16 febbraio 2017

UN GESTO DI TENEREZZA PUO' FAR NASCERE UN FIORE


“Come gira la girandola,come  gira la girandola” pensava tra sé e sé Fagiolino.
Il vento  faceva girare i grossi petali colorati della girandola e lui la guardava come ipnotizzato. Era quasi primavera e  la mamma aveva riempito di girandole il grande terrazzo pieno di sole affacciato sul mare e lui amava osservare il turbinio dei loro colori che si fondeva con l’azzurro del cielo e delle onde.

Un mattino gli sembrò di girare insieme al vento, tutto il suo mondo diventò un arcobaleno di luce e per incanto si trovò trasportato fin su verso le nuvole aggrappato ad una enorme girandola rossa. 
“Come mai mi trovo quassù?” si chiedeva meravigliato.
Mentre voleggiava attraversando  mari e monti con le rondini e i gabbiani che gli facevano l’occhiolino e lo accompagnavano nel suo volo fatato, improvvisamente vide in lontananza un draghetto rosso che sputava fuoco e fiamme!
“Bimbo,bimbo,hai visto passare il mio nemico mortale il Cavaliere Errante?”chiese il draghetto,che si chiamava Fuochetto. Fagiolino  lo guardò meravigliato,e poi gli fece un magnifico sorriso.
“Hei bimbo,dico a te hai visto passare un grande cavaliere con il mantello nero e gli stivali più veloci del mondo?”insistette Fuochetto.
Questa volta Fagiolino,che lo trovava simpatico e un po’ buffo lo salutò con la mano rimanendo sempre in silenzio.
Il drago  rimase interdetto e quasi offeso chiese:
” Non ti faccio paura,io che sono il terrore dei cieli e della terra intera? Insomma un po’ di rispetto per noi creature della guerra e del terrore!”disse con un gran vocione sputando fiamme e lapilli! In fondo in fondo sapeva che  era tutta una recita, non ci credeva tanto neanche lui. Infatti il bimbo,che nel suo candore e stupore vedeva le cose nella loro vera essenza, continuava a sorridergli.
“Se questa è la paura che incuto,temo che sia meglio andare in pensione!”si disse sconsolato Fuochetto. A questo punto il bambino,vedendo la tristezza nei suoi occhi gli tese la mano e lo accarezzò. Nessuno lo aveva mai fatto!
Ne fu intenerito, sotto la sua spessa corazza aveva anche lui un cuore.
Talvolta un piccolo gesto di affetto e gentilezza fa nascere un fiore nella roccia!
Decise quindi di rinunciare all’inseguimento del Cavaliere Errante e di tornare nella sua grotta in cima alla Montagna Infuocata a giocare a ramino con i draghetti suoi nipotini.

“Ciao”  fagiolino lo salutò  con la mano, sorridendogli ancora.
E fu con un sorriso che il bimbo si risvegliò dal suo lungo viaggio nella fantasia, circondato da girandole di tutti i colori che gli avevano sussurrato questa speciale ninna nanna, nel grande terrazzo inondato di sole.

martedì 31 gennaio 2017

GIOCO DI SQUADRA PER VINCERE INSIEME



In una giornata di sole d’inizio primavera  Fagiolino si trovava sul campo di gioco per il consueto allenamento di calcetto. Gli piaceva moltissimo giocare, quando la palla  rimbalzava sotto il suo tiro si sentiva un vero leone. Ce l’aveva quasi fatta con la sua squadra quell’anno: erano secondi in classifica, un ultimo sforzo, un po’ di fortuna e avrebbero potuto vincere il campionato! Infatti da lì a qualche giorno ci sarebbe stata la sfida con i classificati al primo posto, se avessero conquistato il punteggio migliore sarebbero stati vicini alla bellissima coppa  e al titolo di vincitori! Non potevano perdere.
“Dobbiamo trovare un espediente per essere sicuri della vittoria”  si sentiva sussurrare fra i compagni di gioco. Incominciarono a pensare di fare uno scherzetto agli avversari: avrebbero  cosparso di dentifricio le scarpe, oppure nascosto le magliette. Oppure, oppure, che fare? Vagavano con la fantasia fra il “serio e il faceto” cercando una scorciatoia per raggiungere il loro obiettivo con successo. Anche usando la furbizia invece che la bravura. Ma Fagiolino non era convinto e scuoteva la testa.
“Non è da noi. Concentriamoci, per fare goal” commentava, cercando di convincere gli amici ad abbandonare quello strano proposito.
Molti lo ascoltarono e alla fine decisero di allenarsi con impegno, come sempre. La notte prima dell’incontro in sogno arrivò l’amata Fatina Turchina.
  “ Chi la fa l’aspetti. Ti ricordi questo proverbio? Non è forse meglio vincere con lealtà? Credete in voi stessi e il pallone volerà! Parola di Fatina, vi aiuterò, sarò lì vicino a voi.”
 Il giorno della partita lo stadio era gremito di gente, Fagiolino riconobbe molte persone che conosceva, anche quelle che non vedeva da molto tempo. Erano tutti arrivati per fare il tifo, volevano sostenere lui e la sua squadra con urla di affetto e simpatia.
“ Forzaaaaaa!” quell’entusiasmo gridato era davvero contagioso.

Riuscirono a vincere? Ci provarono con tute le forze, combatterono a lungo con la squadra avversaria, non avevano mai giocato con tanta passione, ma finì in pareggio. Avrebbero dovuto aspettare ancora una partita per sapere se sarebbero riusciti ad ottenere il titolo definitivo , ma dentro il cuore e l’anima si sentivano ormai dei CAMPIONI. E lo erano davvero, lo avevano dimostrato davanti a tutti.
“ Grazie” sussurrò il ragazzino guardando in alto verso l’azzurro mentre i compagni lo applaudivano contenti di avere ascoltato i suoi consigli e fieri del loro risultato.

Arrivederci alla prossima partita, ops puntata!

venerdì 13 gennaio 2017

GATTO GATTO E ANCORA GATTO!

Non dire gatto finchè non ce l’hai nel sacco

C'era una volta un gatto, tutto rosso, birichino  e con l'occhietto un pò da matto.
A  Genova Quarto era nato, proprio nel posto dove il famoso Garibaldi dalla Sicilia era arrivato.Una vecchina l'aveva trovato insieme ai suoi tre fratellini, dei micini piccoli piccoli e carini che avevano trovato casa, pensate un pò, nel cimitero,  un posto così lugubre, triste e nero  che nessuno voleva certo andare a trovare i piccolini
.Poverini!Un bel giorno la pia donnina aveva visto i tre micini fratellini camminare fra le lapidi e poi incominciare a correre rapidi rapidi.
“Ma cosa fanno?” si chiese lei preoccupata . 
E poi: “Ma dove vanno?"li seguì con un certo affanno fino ad arrivare ad un alto cipresso che aveva un buco davvero profondo. Provò a guardare all’interno fino in fondo e vide quindi un altro micetto rosso rosso che miagolava indefesso. Aveva fame il poverino  e la vecchina decise di portargli qualcosa da mangiare. Così proprio non lo poteva lasciare.
Decise anche di dargli un nome: Quarto lo chiamò , certo di  fantasia l’anziana donna in quel caso non brillò.
E così Quarto Gatto , tutto rosso, birichino e con l’occhietto un po’ chiuso e un po’ da matto   divenne presto il suo beniamino,in tutto il cimitero scorazzava e con gli altri micini giocava giocava.
Era anche un po’ zoppetto ma nessuno ci faceva caso, era amato e benvoluto e poi aveva un così bel naso! .
“Vogliamo vivere qui tutti insieme, non andremo mai via, staremo sempre con la nonnina pia” così dicevano fratelli gatti, sornioni e ben pasciuti  e poi ridevano allegri come matti.
“il mondo fuori è pericoloso, non potremmo certo stare così a riposo” ripetevano ancora quasi per convincersi che di andarsene non era l’ora
.
Ma il gattone rosso e birichino era anche molto curioso e non aveva più voglia di starsene a riposo e così un bel giorno quatto quatto uscì dal cimitero silenzioso come un gatto!
Cosa dite voi bambini cosa succederà al nostro amato micione? Cadrà mica in un burrone?

Cari bambini la storia provate a  continuare con  bel finale tutto da gustare!