martedì 31 gennaio 2017

GIOCO DI SQUADRA PER VINCERE INSIEME



In una giornata di sole d’inizio primavera  Fagiolino si trovava sul campo di gioco per il consueto allenamento di calcetto. Gli piaceva moltissimo giocare, quando la palla  rimbalzava sotto il suo tiro si sentiva un vero leone. Ce l’aveva quasi fatta con la sua squadra quell’anno: erano secondi in classifica, un ultimo sforzo, un po’ di fortuna e avrebbero potuto vincere il campionato! Infatti da lì a qualche giorno ci sarebbe stata la sfida con i classificati al primo posto, se avessero conquistato il punteggio migliore sarebbero stati vicini alla bellissima coppa  e al titolo di vincitori! Non potevano perdere.
“Dobbiamo trovare un espediente per essere sicuri della vittoria”  si sentiva sussurrare fra i compagni di gioco. Incominciarono a pensare di fare uno scherzetto agli avversari: avrebbero  cosparso di dentifricio le scarpe, oppure nascosto le magliette. Oppure, oppure, che fare? Vagavano con la fantasia fra il “serio e il faceto” cercando una scorciatoia per raggiungere il loro obiettivo con successo. Anche usando la furbizia invece che la bravura. Ma Fagiolino non era convinto e scuoteva la testa.
“Non è da noi. Concentriamoci, per fare goal” commentava, cercando di convincere gli amici ad abbandonare quello strano proposito.
Molti lo ascoltarono e alla fine decisero di allenarsi con impegno, come sempre. La notte prima dell’incontro in sogno arrivò l’amata Fatina Turchina.
  “ Chi la fa l’aspetti. Ti ricordi questo proverbio? Non è forse meglio vincere con lealtà? Credete in voi stessi e il pallone volerà! Parola di Fatina, vi aiuterò, sarò lì vicino a voi.”
 Il giorno della partita lo stadio era gremito di gente, Fagiolino riconobbe molte persone che conosceva, anche quelle che non vedeva da molto tempo. Erano tutti arrivati per fare il tifo, volevano sostenere lui e la sua squadra con urla di affetto e simpatia.
“ Forzaaaaaa!” quell’entusiasmo gridato era davvero contagioso.

Riuscirono a vincere? Ci provarono con tute le forze, combatterono a lungo con la squadra avversaria, non avevano mai giocato con tanta passione, ma finì in pareggio. Avrebbero dovuto aspettare ancora una partita per sapere se sarebbero riusciti ad ottenere il titolo definitivo , ma dentro il cuore e l’anima si sentivano ormai dei CAMPIONI. E lo erano davvero, lo avevano dimostrato davanti a tutti.
“ Grazie” sussurrò il ragazzino guardando in alto verso l’azzurro mentre i compagni lo applaudivano contenti di avere ascoltato i suoi consigli e fieri del loro risultato.

Arrivederci alla prossima partita, ops puntata!

venerdì 13 gennaio 2017

GATTO GATTO E ANCORA GATTO!

Non dire gatto finchè non ce l’hai nel sacco

C'era una volta un gatto, tutto rosso, birichino  e con l'occhietto un pò da matto.
A  Genova Quarto era nato, proprio nel posto dove il famoso Garibaldi dalla Sicilia era arrivato.Una vecchina l'aveva trovato insieme ai suoi tre fratellini, dei micini piccoli piccoli e carini che avevano trovato casa, pensate un pò, nel cimitero,  un posto così lugubre, triste e nero  che nessuno voleva certo andare a trovare i piccolini
.Poverini!Un bel giorno la pia donnina aveva visto i tre micini fratellini camminare fra le lapidi e poi incominciare a correre rapidi rapidi.
“Ma cosa fanno?” si chiese lei preoccupata . 
E poi: “Ma dove vanno?"li seguì con un certo affanno fino ad arrivare ad un alto cipresso che aveva un buco davvero profondo. Provò a guardare all’interno fino in fondo e vide quindi un altro micetto rosso rosso che miagolava indefesso. Aveva fame il poverino  e la vecchina decise di portargli qualcosa da mangiare. Così proprio non lo poteva lasciare.
Decise anche di dargli un nome: Quarto lo chiamò , certo di  fantasia l’anziana donna in quel caso non brillò.
E così Quarto Gatto , tutto rosso, birichino e con l’occhietto un po’ chiuso e un po’ da matto   divenne presto il suo beniamino,in tutto il cimitero scorazzava e con gli altri micini giocava giocava.
Era anche un po’ zoppetto ma nessuno ci faceva caso, era amato e benvoluto e poi aveva un così bel naso! .
“Vogliamo vivere qui tutti insieme, non andremo mai via, staremo sempre con la nonnina pia” così dicevano fratelli gatti, sornioni e ben pasciuti  e poi ridevano allegri come matti.
“il mondo fuori è pericoloso, non potremmo certo stare così a riposo” ripetevano ancora quasi per convincersi che di andarsene non era l’ora
.
Ma il gattone rosso e birichino era anche molto curioso e non aveva più voglia di starsene a riposo e così un bel giorno quatto quatto uscì dal cimitero silenzioso come un gatto!
Cosa dite voi bambini cosa succederà al nostro amato micione? Cadrà mica in un burrone?

Cari bambini la storia provate a  continuare con  bel finale tutto da gustare!